«Quanto accaduto a Bruxelles è una tragedia del nichilismo»: così l’Arcivescovo di Udine. L’Europa riscopra le sue radici
«Quanto accaduto a Bruxelles è una tragedia del nichilismo»: così l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, oggi mercoledì 23 marzo a margine del tradizionale appuntamento per lo scambio di auguri in occasione della Santa Pasqua con i collaboratori della Curia udinese e delle redazioni del settimanale “la Vita Cattolica” e di “Radio Spazio”. «Quando un uomo si trasforma in una bomba, abbandonando anche quel minimo istinto di sopravvivenza, allora siamo di fronte a nichilismo allo stato puro – ha aggiunto l’Arcivescovo–; gli attacchi di ieri a Bruxelles interrogano tutti noi in maniera profonda, perché di fronte a persone che scelgono questa strada di violenza abbiamo l’impressione che non ci siano margini per fare qualcosa».
Mons. Mazzocato, ammettendo la difficoltà che si prova nel «cercare di capire come uno non abbia a cuore nemmeno la salvaguardia di se stesso», ha voluto però sottolineare «che la vicenda nulla ha a che fare con una radice religiosa e con il Corano». Si tratta di nichilismo, ha ripetuto, «si tratta del nulla che però, purtroppo, diventa morte. Morte anche di vittime innocenti, morte di chi ha scelto di farsi saltare per aria». E proprio in questo momento, ha aggiunto l’Arcivescovo, «tanta forza deve avere la preghiera, perché dietro a queste azioni non posso non vedere la forza di male, nel senso più pesante del termine. Quella che possiamo proprio individuare come la forza di satana che influenza le libertà umane e ha influenzato questi giovani che hanno creato così tanta sofferenza».
Accanto alla preghiera, «va tenuta viva anche la Rivelazione che si rinnova in occasione della Festa Pasquale, davanti a Gesù Cristo morto per liberarci dai nostri peccati e per sconfiggere lo spirito del male. Un male che in Belgio si è manifestato in maniera forte». Di qui l’appello forte dell’Arcivescovo: «In questo momento è più che mai necessario che l’Europa ritrovi le sue radici cristiane e veda la possibilità di una risurrezione. Speriamo che ci sia una presa di coscienza del popolo e di conseguenza anche dei governi. Devo dire però che nel nostro piccolo ho potuto vedere parecchi segnali che mi hanno colpito in maniera positiva: la grande partecipazione alla celebrazione di avvio del Giubileo, ma anche le «12 ore di preghiera per il Signore» vissute in quasi tutte le Foranie in maniera significativa; e poi molti parroci mi hanno confermato la grande frequenza di fedeli nella Domenica delle Palme, e pure durante le Confessioni. Quindi, io confido parecchio sul risveglio spirituale della coscienza della gente. E ovviamente anche a livello più alto. Quello dei nostro governanti».
Francesco Dal Mas Monika Pascolo