Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
CulturaFriuli Orientale

Cividale, i “dolenti” saranno collocati in Duomo

Avranno presto il duomo di Cividale come loro nuova casa i due cosiddetti “dolenti”. Risalenti al tredicesimo secolo, si tratta di due statue lignee raffiguranti la Madonna e San Giovanni Evangelista che da anni si trovavano in deposito al Museo archeologico nazionale dopo essere state restaurate a cura e a spese della Soprintendenza Archeologia belle Arti e Paesaggio del Friuli-Venezia Giulia. Le due statue provengono dal Monastero di Santa Maria in Valle e sono dunque di proprietà del Comune che però ora ha deciso di concederle in comodato gratuito alla Parrocchia di Santa Maria Assunta.

«La volontà dell’Amministrazione comunale è sempre stata chiara – spiega l’assessore al Patrimonio, Flavio Pesante – tant’è che già il sindaco Stefano Balloch aveva dichiarato la massima disponibilità a concedere i “Dolenti” alla Parrocchia, affinché venissero collocati sulla parete della navata sinistra del Duomo cittadino, a fianco al Crocifisso ligneo. Questo per una scelta di coerenza di stile, periodo e dimensioni e di visione filologica unitaria delle tre opere, come sottolineato da vari studiosi e storici dell’arte».

«Anche la Soprintendenza – prosegue Pesante – aveva giudicato fattibile il posizionamento delle due statue ai lati del crocifisso, purché il trasferimento venisse opportunamente regolamentato da uno specifico contratto di deposito. Gli Uffici Comunali hanno pertanto prontamente predisposto l’atto, ma la pratica è rimasta bloccata per lungo tempo per questioni legate alle condizioni di sicurezza dei beni presso il Duomo che rendevano difficile stipulare una polizza assicurativa».

Ora la questione è risolta e anche il parroco, mons. Livio Carlino, ha acconsentito al contratto.

L’effettivo trasferimento delle due opere non sarà comunque immediato perché «dovrà essere prima avviata la pratica con la Soprintendenza e poi acquisita anche l’autorizzazione della Commissione regionale per il patrimonio culturale del Friuli-Venezia Giulia».

Anna Piuzzi

Articoli correlati