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“Per avere futuro servono radici. Così pre Checo inventò la Fieste de Patrie dal Friûl”

«Pre Checo amava le date simboliche, non tanto per una nostalgia dei tempi passati, ma perché aiutano a ricordare la storia e ad imparare da essa». Così don Romano Michelotti, parroco di Villanova, ricorda come pre Checo Placereani ideò e fece nascere la Fieste de Patrie dal Friûl, celebrazione che fa memoria del 3 aprile 1077, data in cui a Pavia l’imperatore Enrico IV sancì la nascita dello Stato patriarcale friulano, come premio per la lealtà del Patriarca Sigeardo che, durante la guerra civile contro l’imperatore, si era schierato al suo fianco.

Anche pre Romano, dunque, in quei primi anni Settanta, era nel gruppo di preti friulani – tra cui pre Toni Beline, pre Vigj Marcuz, pre Josef Cargnel – che assieme a pre Checo iniziarono a celebrare la Fieste de Patrie con una messa ad Aquileia.

Su La Vita Cattolica in edicola questa settimana l’intervista completa a don Michelotti, che racconta la nascita e il significato della Fieste de Patrie, la cui 47ª edizione sarà celebrata ufficialmente il 7 aprile a Tarcento.

Il ricco programma della Fieste – organizzata da Comune, Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e Agenzia regionale per la lingua friulana – ARLeF, in collaborazione con l’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” – è stato presentato oggi, 3 aprile, nella sede di Udine della Regione, alla presenza dell’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, del presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino, del sindaco di Tarcento, Mauro Steccati, e del presidente dell’Istitût Ladin Furlan, Geremia Gomboso.

Roberti: “122 appuntamenti in 70 Comuni. Edizione da record”

«Sono particolarmente soddisfatto – ha sottolineato l’assessore Pierpaolo Roberti, ringraziando l’ARLeF per l’importante lavoro che sta svolgendo -. La Regione ha investito molto in questi ultimi anni nella promozione della lingua friulana e per il rafforzamento dell’identità friulana lungo tutto l’arco dell’anno: oggi veniamo a premiati anche dal territorio che ha scelto di portare avanti numerose iniziative di valorizzazione proprio in concomitanza con la nascita dello Stato Patriarcale, il 3 aprile del 1077. Sono 70 i comuni del Friuli Venezia Giulia che ospiteranno gli eventi calendarizzati per il 2024 con ben 122 appuntamenti. Un’edizione da record, quindi, che si preannuncia già molto partecipata e apprezzata. Se il Friuli Venezia Giulia è una ragione così ricca e poliedrica dal punto di vista culturale e delle tradizioni – ha proseguito – lo è anche grazie alle sue peculiarità linguistiche, partendo dal friulano per arrivare fino allo sloveno e al tedesco».

L’esponente dell’Esecutivo si è soffermato anche sull’importanza di mantenere l’asticella alta sulla qualità: «Solo due anni fa abbiamo presentato con l’ARLeF il nuovo canale YouTube dedicato ai giovani e alla lingua friulana. Oggi quel canale ha raggiunto quasi i 2 milioni di visualizzazioni, raggiungendo e unendo friulani che risiedono non solamente nella nostra regione, ma anche nel resto del mondo. Un canale che parla alle nuove generazioni, nella loro lingua madre e attraverso la loro modalità di espressione: un ulteriore successo, un passo avanti importante per il rafforzamento della nostra identità con uno sguardo imprescindibile al futuro».

Cisilino: “Festa in uno dei luoghi simbolo dell’identità friulana”

La scelta di Tarcento, ha affermato il presidente dell’Arlef, Eros Cisilino, è dovuta al fatto che la cittadina è «uno dei luoghi simbolo dell’identità friulana, avendo dato natali al geniale Chino Ermacora e avendo abbracciato la lodevole attività di don Duilio Corgnali». Cisilino ricorda inoltre con soddisfazione la varietà di eventi in programma in tutto il Friuli: «Superare quota 100 eventi collaterali è un grande successo e testimonia il forte interesse delle amministrazioni comunali, con le associazioni, verso la cultura friulana celebrata nella Fieste. Si tratta di un dato significativo, tanto quanto il fatto che siano omogeneamente distribuiti su tutto il territorio friulano, sia nella nostra Regione che in Veneto, dove i Comuni del mandamento di Portogruaro hanno impreziosito il calendario con interessanti attività».

Gomboso: “Recupero delle relazioni tra le minoranze linguistiche”

Geremia Gomboso, presidente dell’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” ha ricordato come «assistiamo a un recupero delle relazioni tra le minoranze linguistiche friulana, slovena e tedesca, che stanno lavorando assieme e facendo squadra. Ritengo che questo sia un dato significativo e da sottolineare proprio in questo frangente di celebrazioni. Una nota sicuramente positiva, a fronte di altre che lo sono meno. Come la mancata approvazione del messale romano in una lingua friulana. Ma anche il molto lavoro, ancora da fare, nelle scuole e all’Università, luoghi deputati a insegnare la nostra storia ai giovani. Senza ciò le ragazze e i ragazzi non sapranno mai il ruolo che abbiamo avuto e abbiamo in Europa, sia dal punto di vista politico che religioso».

Il programma di Tarcento

Le celebrazioni partiranno alle 9.30 da piazza Libertà, dove è previsto il ritrovo dei partecipanti e il tradizionale alzabandiera della bandiera del Friuli, che per l’occasione sarà accompagnato dalla Banda musicale ex alpini di Coia.

Alle 9.45 il corteo si muoverà verso il Duomo (via Roma) dove alle 10 avrà inizio la Santa Messa in friulano, celebrata dai rappresentanti delle tre diocesi del Friuli e con letture e preghiere anche in sloveno e tedesco. La funzione sarà accompagnata dal Coro San Pietro Apostolo di Tarcento. Proprio dalle 10 andrà in onda lo speciale “Fieste de Patrie” su Telefriuli (canale 11) che trasmetterà in diretta la liturgia e, a seguire, la cerimonia civile nella trasmissione “Il campanile della domenica”.

Terminata la messa, alle 11, in piazza Roma, ci sarà l’esibizione del gruppo folkloristico Chino Ermacora.

Alle 11.30, in sala Margherita, prenderanno avvio le celebrazioni civili: sarà eseguito l’Inno del Friuli e data lettura della Bolla imperiale. Al tradizionale scambio della bandiera tra il sindaco del Comune che ha ospitato la manifestazione l’anno precedente (Capriva) e quello ospitante, seguiranno i saluti delle molte autorità.

Nel pomeriggio, dalle 15.30, ci saranno visite guidate a varie mostre a palazzo Frangipane.

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