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Regione

Covid Fvg, migliora l’Rt e va sotto 1 (0,92)

Calano nuovi casi contagi, aumentano i decessi. Fedriga: “Non abbassare la guardia, sistema sanitario sotto pressione”

Diminuisce in Friuli-Venezia  Giulia l’indice Rt che passa da 1,09 (con intervallo 1,04-1,13), registrato nella settimana 16-22 novembre, a 0,92 (con intervallo 0,89-0,96), riferito alla settimana 23-29 novembre. Lo afferma la Regione, sulla base dei dati contenuti nella bozza del report settimanale sul monitoraggio della Fase 2 dell’emergenza sanitaria stilato dall’Istituto superiore di sanità.     

Fedriga: “Non abbassare la guardia”

I dati del report “e in particolare la riduzione dell’indice Rt a 0,92 evidenziano – secondo il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga – i passi in avanti compiuti in Friuli-Venezia Giulia nella lotta al Covid-19, ma non devono portare a un abbassamento della soglia di attenzione da parte dei cittadini, poiché il sistema sanitario si trova ancora sotto pressione”.

In calo in Friuli Venezia Giulia, rispetto a mercoledì, la percentuale di positivi in rapporto al numero dei tamponi processati. Ieri, stando ai dati trasmessi dalla Regione, sono stati rilevati 772 (-40) nuovi contagi (il 7,74 per cento dei  9.970 tamponi eseguiti). Sono inoltre stati registrati 34 (+8) decessi da Covid-19, ai quali si aggiungono ulteriori 18 decessi pregressi inseriti oggi a sistema. Le persone risultate positive al virus in regione dall’inizio della pandemia ammontano in tutto a 32.970.     

I casi attuali di infezione (dati di ieri) risultano essere 15.297. Sono 59 (+1) i pazienti in cura in terapia intensiva e calano a 629 (-23 da mercoledì) i ricoverati in altri reparti. I decessi complessivamente ammontano a 941. I totalmente guariti sono 16.732, i clinicamente guariti 414 e le persone in isolamento  14.195.    

Dpcm, Fedriga: disparità di trattamento

Parlando ai microfoni di Radio Anch’io su Radiouno, Fedriga ha sottolineato che “l’impianto” del dpcm  “presenta diversi problemi. Non sono state accolte le osservazioni delle Regioni: ad esempio, ci sono disparità importanti di trattamento sul territorio nazionale”. In particolare, per quanto riguarda i limiti agli spostamenti tra i comuni, “una persona che abita a Roma – ha spiegato Fedriga – può girare liberamente e di fatto avere servizi per milioni di persone, perché quella è la dimensione; tutta la mia regione è la metà del comune di Roma e uno non può spostarsi da un comune di 500 anime”.

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