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Regione

Curare le malattie rare con l’intelligenza artificiale

Progetto pilota finanziato dalla Regione con 5 milioni

Lo sviluppo di nuovi algoritmi per abbreviare, grazie all’Intelligenza artificiale e all’acquisto di un “supercomputer”, i tempi di diagnosi e cura delle malattie rare, attualmente caratterizzate da un gap diagnostico di almeno 8 anni. Sono gli obiettivi di un progetto pilota a livello nazionale, finanziato dalla Regione Fvg con 5 milioni di euro, che l’Asufc, Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale, di Udine svilupperà nei prossimi tre anni, in una partnership con Università di Udine, Area Science Park di Trieste e Sissa di Trieste.

Responsabile scientifico del progetto è il prof. Maurizio Scarpa, direttore del Centro di Coordinamento Regionale delle malattie rare. “Ci sono pazienti di 50 o 60 anni che hanno diagnosi sbagliate – ha spiegato Scarpa – mentre questo tipo di metodologia accelera diagnosi e cura, è un aiuto per il medico, senza ovviamente sostituirsi al professionista della sanità”.

Il progetto prevede l’acquisto di un supercomputer che sarà inserito in un Data center di nuova generazione, per creare un centro specializzato per sviluppo ed esecuzione di algoritmi di machine e deep learning “che possa essere uno strumento – ha aggiunto Scarpa – per permettere l’elaborazione in tempo reale di complessi algoritmi di apprendimento automatico di tipo supervisionato e no”.

Il progetto pilota prevede l’applicazione di tecnologie digitali avanzate che consentano il sospetto e l’identificazione delle patologie con la valutazione automatica delle immagini diagnostiche tramite la capacità degli algoritmi di identificare e classificare eventuali anomalie o lesioni, a supporto degli operatori. Inoltre, si punta a sviluppare sistemi di analisi di dati derivanti da vari tipi di immagini, nonché da dati clinici anonimi, utili anche in settori diversi dalle malattie rare.

 “Il finanziamento di questi progetti rappresenta una grande opportunità per Asufc e per la Regione – ha detto il direttore generale dell’Asufc Denis Caporale -; verrà creata una struttura dotata di tecnologie ed equipaggiamento all’avanguardia per svolgere operazioni complesse di calcolo e sviluppare algoritmi di AI per l’applicazione medica e no”.

Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, Gea Arcella, assessore comunale di Udine all’innovazione digitale, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, e i rappresentanti dei partner coinvolti: Caterina Petrillo presidente di Area Science Parl, Andrea Romanino direttore della Sissa, il rettore dell’ateneo friulano, Roberto Pinton, l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi. “Riuscire a portare a termine un progetto tra istituzioni diverse sarà un successo di tutto il sistema regionale della ricerca e dell’innovazione”, ha sottolineato Pinton.

Di “opportunità unica per la regione” ha parlato Caterina Petrillo, sottolineando che “sarà efficace se il sistema saprà fare sistema”. Il direttore della Sissa Romanino ha evidenziato che il progetto “è un’ulteriore occasione per rafforzare la collaborazione tra i poli di ricerca udinese e triestino e tra Sissa e Area Science Park”. “Da parte della Regione c’è un sostegno convinto – ha commentato Riccardi – anche perché questo sforzo congiunto e il lavoro comune possono esserci utili ad affrontare anche altre sfide nella sanità regionale, migliorando ad esempio la gestione e l’uso efficace della grande massa di informazioni di tipo sanitario di cui il Fvg dispone”.

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