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Montagna

Dialetti e lingue di minoranza, tre giorni di convegno a Sappada con l’Accademia della Crusca

“Vecchi e nuovi spazi dei dialetti e delle lingue di minoranza nell’Italia di oggi”. È il tema di stretta attualità – sembrerà strano, ma è proprio così – del convegno che si terrà a Sappada dal 25 al 27 giugno, a cura non di qualche nostalgico, ma dell’Accademia della Crusca, oltre che del Comune di Plodn (la dizione germanofona di Sappada). Per capire l’importanza dell’evento basta leggere la reazione alla notizia di Gianna Marcato Politi, docente di Dialettologia all’Università di Padova. «Una splendida notizia: dopo un inevitabile intervallo accolto con rammarico da molti di noi che per decenni avevamo vissuto l’entusiasmante avventura sappadina, il prof. Paolo d’Achille, presidente dell’Accademia della Crusca, noto studioso (nonché sincero amico) ha organizzato per fine giugno un convegno di studio a Cima Sappada. Sarà bellissimo ritrovarsi là ancora una volta a rivedere vecchi amici, a godere di incontri interessanti confrontandoci su argomenti di comune interesse, a godere dell’ospitalità di uno splendido borgo… Magari rivolgendo un pensiero grato all’indimenticabile Max Pachner». Pachner è stato l’amministratore sappadino, appassionato della lingua locale, che con maggiore dedizione ha promosso ed ospitato i seminari sui dialetti che hanno visto protagonisti Manlio Cortelazzo, uno degli studiosi più accreditati, e, insieme a lui, Gianna Marcato. Adesso c’è il figlio, Michele Cortelazzo, che porta avanti i suoi studi e che a Sappada terrà una relazione molto interessante sul tema “Il dialetto (veneto) dei traduttori automatici e dell’intelligenza artificiale”, mentre la professoressa Marcato tratterà de “La forza carsica del dialetto”.

Si pensi che il tema appare così di nicchia che a Cima Sappada saranno presenti studiosi di decine di università italiane. Eh sì, perché, ad esempio, ci sarà chi come Lorenzo Coveri dell’Università di Genova spiegherà il “Dialetto giovane. Elementi dialettali nei linguaggi giovanili ieri e oggi” o Marco Gargiulo (Università di Bergen) e Matteo Mirabella (Università di Palermo) che faranno capire perché “Se parlo come parlo è la mia city”. Ovviamente non può mancare l’ateneo friulano: Angelo Variano proporrà “Per un glossario di arti e mestieri nei dialetti alto-meridionali: una prima ricognizione sul Molise e l’Abruzzo”. Dal Romanesco al Napoletano, tutti i dialetti verranno presi in rassegna. Fino a concludere con Lucia Buccheri (Università degli Studi di Napoli “Federico II”) che si interrogherà su: “Dura minga!”. Ascesa (e declino?) del dialetto nella comunicazione pubblicitaria”.

Gianna Marcato salirà ancora una volta a Sappada per ricordare, lontano da ogni equivoco, che «se voglio codificare un dialetto, devo per forza imporre una varietà sacrificando le altre, ma – mi chiedo – che senso ha oggi? La ricchezza dei dialetti è proprio quella di essere stati trasmessi assieme all’identità comunitaria, di famiglia in famiglia, all’interno di un paese, proprio nella loro diversità».
Francesco Dal Mas

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