Argentina, Etiopia e Grecia. Sono questi i Paesi in cui – proprio in questi giorni – sono approdati i dieci giovani che hanno scelto di vivere un anno di Servizio civile universale all’estero, nell’ambito dei progetti di cooperazione internazionale della Caritas diocesana di Udine. Dodici mesi a servizio delle comunità locali, misurandosi con se stessi e scoprendo contesti profondamenti diversi dal proprio. Ma chi sono questi giovani? Innanzitutto va detto che si tratta per la quasi totalità di donne (nove su dieci), hanno meno di 27 anni e vengono da tutta Italia. Nella maggior parte dei casi hanno già all’attivo un’esperienza all’estero, se non di più. La Vita Cattolica del 26 giugno 2024 dedica un ampio approfondimento, a cura di Anna Piuzzi, al tema e alle voci dei protagonisti. Qui ne pubblichiamo una sintesi.
In Grecia a Neos Kosmos
Il progetto di cooperazione in Grecia si svolgerà ad Atene e mira a dare risposta ai bisogni dei giovani a rischio di esclusione sociale nel quartiere di Neos Kosmos. Qui lavorerà Tommaso Gallocchio, 25 anni della provincia di Padova. «A farmi decidere per questo progetto in Grecia è stata l’esperienza degli ultimi mesi in un centro comunitario dove si accolgono persone marginalizzate – racconta sulle pagine della Vita Cattolica –, soprattutto rifugiati. Si tratterà di accompagnare i giovani del quartiere Neos Kosmos, inventando e proponendo attività, cercando di rispondere ai loro bisogni. Voglio mettermi alla prova. Ho voglia di capire cosa posso dare, cosa posso decostruire, cosa posso apprendere in questa esperienza». Insieme a lui ci saranno Ilenya Falcetta, romana, con in tasca gli studi in Scienze politiche e relazioni internazionali e poi in Cooperazione internazionale – «Ad attirarmi è il contesto socio-politico del Paese: una grande rappresentazione dell’invisibilità di chi vive una condizione di marginalità in Europa» ed Elena Soldati, che ha studiato prima Scienze internazionali a Milano e poi Programmazione dei Servizi sociali e delle Politiche pubbliche – «Mi interessa moltissimo il tema dei minori stranieri non accompagnati in un Paese come la Grecia che è fondamentalmente un Paese di transito» –. Ha invece 28 anni e viene da Modena Beatrice Ferrari, si sta laureando in Antropologia e ha un background artistico musicale: «A spingermi a partire – spiega – è stata la necessità della scoperta, il desiderio di entrare in contatto con gli altri e provare a realizzare qualcosa per loro a partire dai bisogni che esprimono».
In Argentina a Buenos Aires
A Buenos Aires invece le quattro volontarie del Servizio civile saranno impegnate nella diocesi di San Martín, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita degli abitanti dei quartieri popolari svantaggiati, attraverso un approccio integrato e comunitario. Tra loro Camilla Rampazzo, padovana, 26 anni, laureata in Cooperazione internazionale – «Ho sempre cercato stimoli rispetto all’ambito degli aiuti umanitari, ho fatto un po’ di esperienza in Messico, per sei mesi, con un’ong che si occupava di immigrazione irregolare» – ed Erica Carlucci, romana di origini pugliesi che però vive a Siena dove ha studiato Sociologia, mossa dal desiderio di «conoscere nuove culture e vivere l’esperienza di incontro e scambio con l’altro». Ha studiato sociologia anche Sara Benchoucha, trentina di mamma polacca e papà algerino. «Ho scoperto che ho una grande passione per l’educazione e l’infanzia, sono venuta in Argentina per portare la mia esperienza, ma anche per migliorarmi e imparare da quello che si fa qui negli ambiti di mio interesse».
In Etiopia a Emdibir
Conosceranno invece la realtà della diocesi di Emdibir – con cui la Chiesa udinese ha un’amicizia di lunghissima data – Claudia Odone e Girumnesh Maria Rossi, per tutti e tutte Gurè. «A Emdibir ci occuperemo dell’ambito educativo, ma anche di progetti agricoli», raccontano.