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Don Michele Sibau, nuovo parroco di Castions e Morsano

È il più giovane parroco dell’Arcidiocesi di Udine. Don Michele Sibau, 30 anni, è la nuova guida delle Parrocchie di Castions di Strada e Morsano di Strada, comunità in cui ha fatto il suo ingresso ufficiale domenica 17 marzo durante la Santa Messa presieduta dall’arcivescovo emerito mons. Andrea Bruno Mazzocato.

Originario di Ipplis di Premariacco (è nato a Cividale del Friuli nel 1993), è stato ordinato sacerdote nel 2018 e, dopo alcuni mesi di servizio nella Parrocchia di Codroipo – dove ha svolto il tirocinio pastorale negli ultimi tempi di seminario –, per cinque anni e mezzo è stato vicario parrocchiale a Gemona, Campolessi, Ospedaletto e Montenars. Ora, dunque, un nuovo incarico nelle due Parrocchie della Collaborazione pastorale di Talmassons, nella Forania del Friuli centrale, che fanno parte del medesimo comune e che contano complessivamente circa 3600 abitanti.

Un giovane sacerdote e un desiderio che si avvera…
«È una grande responsabilità, ma al tempo stesso anche una grande gioia proprio perché ho sempre voluto diventare parroco. Ho accolto questa nomina da parte di mons. Mazzocato con sorpresa e stupore perché non me l’aspettavo. Una grande gioia, accompagnata anche da un sano timore, se così possiamo chiamarlo…».
Come è nato il suo percorso per diventare sacerdote?
«Sono originario di un piccolo paese di campagna e in quello che è un ambiente semplice, senza grandi pretese, ho fatto i primi passi nella fede, sotto la guida di due sacerdoti che hanno lasciato un segno indelebile nella mia vita e verso i quali ho un grande debito di riconoscenza: il mio primo parroco, don Giovanni Nimis, e mons. Petro Moratto, parroco di Premariacco. Dopo le scuole superiori ho deciso di entrare in seminario, giovanissimo, e dopo 6 anni di studi sono stato ordinato sacerdote da mons. Mazzocato. Per il mio percorso desidero anche ringraziare mons. Valentino Costante con cui ho condiviso l’esperienza di Gemona, e poi mons. Ivan Bettuzzi per la bella esperienza di Codroipo e mons. Nino Rivetti per l’altrettanto bella esperienza nel manzanese».
Ora, dunque, si e concluso il periodo trascorso a Gemona. Come è stato?
«Dopo cinque anni abbondanti è nata una rete di relazioni molto importante dal punto di vista affettivo e di amicizie; in queste comunità ho vissuto anni ricchi dal punto di vista pastorale perché la realtà del Gemonese è grande, variegata e con tanti spunti e proposte che hanno creato dentro di me una buona struttura a livello di organizzazione pastorale. Sono tutte esperienze che spero di mettere a frutto nelle nuove parrocchie».
Conosceva il territorio in cui presterà servizio?
«No, ma dalla notizia della nomina sono già andato alcune volte e sono subito rimasto contento dell’ospitalità, della gioia delle persone che mi hanno accolto. Fin dall’inizio ho notato che si tratta di un ambiente bello e ospitale».
Quali sono i primi passi che muoverà?
«Prima di tutto vorrei pian piano ascoltare e conoscere le famiglie perché al loro interno si trova tutto: genitori, giovani, anziani. E poi farmi conoscere, con le mie caratteristiche».
Da chi erediterà il testimone di guida delle due comunità?
«Castions di Strada e Morsano di Strada, dopo la morte dell’ultimo parroco, don Domenico Vignuda avvenuta nel 2021, sono state guidate dal vicario parrocchiale don Adolphus Ikechukwu Egwim e dall’amministratore mons. Guido Genero, ai quali va anche il mio grazie».
Monika Pascolo
e Valentina Pagani

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