Pizzimenti: “Molti soldi restano fermi, seppur già concessi ai Comuni che non si attivano per utilizzarli”
“Il fabbisogno finanziario per interventi sugli edifici scolastici rappresentato dagli enti territoriali in tutta la regione ammonta a 231 milioni, a fronte del quale la Regione ha messo a punto un piano pluriennale che attinge a fondi regionali, ministeriali e comunitari per oltre 200 milioni”. Lo ha riferito l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio del Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, intervenendo mercoledì 27 ottobre in sesta commissione consiliare in merito all’attuazione degli ordini del giorno collegati all’assestamento di bilancio estivo per gli anni 2021 -2023
“Per le scuole materne e gli asili nido utilizziamo i fondi del ministero dell’Istruzione ad essi dedicati per circa 4,5 milioni all’anno dal 2017. Negli ultimi anni abbiamo assegnato 36 milioni di fondi europei POR FERS” ha specificato Pizzimenti; quanto ai fondi ministeriali sull’edilizia scolastica sono stati investiti 38 milioni di euro sul Piano 2018, 20 milioni sul Piano 2019, 12 milioni ai Comuni nel 2020 e 18 milioni agli Enti di decentramento regionale nel 2021. “A ciò si aggiungono le risorse regionali destinate alla concertazione con gli enti locali da cui sono derivati ulteriori trasferimenti nel 2019 per 21 milioni, nel 2020 per 12,7 milioni e nel 2021 per 26 milioni. Inoltre garantiamo, con fondi regionali – 28 milioni dal 2014 ad oggi – la copertura dei completamenti degli interventi già in fase di esecuzione e degli interventi indifferibili e urgenti”. Su base triennale (2021-2023) la Regione trasferirà agli Edr 44 milioni di euro e ulteriori 13,5 milioni sono previsti nell’assestamento di ottobre. Pizzimenti ha quindi riferito che si è da poco conclusa l’istruttoria per assegnare 29 milioni di fondi regionali ai Comuni.
“Purtroppo devo rilevare – ha evidenziato l’assessore – che molti finanziamenti sono stati revocati da parte del Ministero dell’Istruzione e altri lo saranno a causa del mancato rispetto dei termini di inizio lavori da parte delle amministrazioni comunali. I fondi regionali non vengono revocati, ma la situazione è simile e ciò purtroppo fa sì che molti soldi restino fermi, seppur già concessi ai Comuni che non si attivano per utilizzarli”.