Rosolen: «Fondamentale per contrastare il calo demografico»
Una legge sulla famiglia significa costruire una nuova visione della società e strumenti che guardino al futuro partendo dalla convinzione che la spesa pubblica a favore della famiglia è un fattore decisivo per determinare l’entità dell’impatto sulle scelte legate al drammatico fenomeno del calo demografico: si tratta di una sfida che la Regione Friuli-Venezia Giulia si assume nella consapevolezza del valore della famiglia in qualsiasi società, lungo tutto l’arco della vita. È in sintesi il concetto che l’assessore regionale alla Famiglia, Alessia Rosolen, ha espresso in merito all’approvazione da parte della Giunta regionale del disegno di legge “Disposizioni in materia di politiche della famiglia, di promozione dell’autonomia dei giovani e delle pari opportunità” con cui viene ridisegnato il sistema integrato delle politiche familiari.
Tre sono gli elementi portanti della legge quadro: riposizionare le politiche familiari da una visione meramente socio-assistenziale a una visione di promozione che includa oltre ai bisogni socio-economici anche quelli legati alla funzione educativa della genitorialità, alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, alla formazione, all’autonomia abitativa, allo sport e alla cultura; inquadrare tutte le misure in un sistema integrato che abbia l’intero nucleo familiare (e non i singoli componenti) come destinatario degli interventi; trasformare misure frammentate in un sistema strutturale di opportunità e servizi che coinvolga tutti gli ambiti della vita e della società. Si tratta di un quadro organico che organizza, razionalizza e semplifica la precedente normativa di settore e integra misure già esistenti – contraddistintesi come esempio positivo di politica a sostegno della natalità – a nuove misure strutturali, concorrenti a quelle statali, per la promozione del benessere della famiglia e la natalità.
Per creare le condizioni per permettere alle famiglie e ai giovani di realizzare i propri progetti di vita è stata introdotta la Dote famiglia, una misura con la quale contribuire e sostenere tutte le attività complementari legate alla crescita dei ragazzi e le spese per il tempo libero delle famiglie. La misura è l’ultimo tassello di una importante filiera di misure economiche selettive che vanno dall’abbattimento delle rette per gli asili nido, al diritto allo studio universitario, a garanzia del diritto di tutti i minori ad accedere ad opportunità educative, ricreative e di istruzione. Un impegno finanziario annuale della Regione di oltre 57 milioni di euro.
Per accompagnare i cittadini nelle fasi di transizione dei progetti di vita della famiglia e per promuovere, in generale, una cultura della previdenza è previsto un contributo annuo a sostegno della contribuzione previdenziale a favore di minori. Altri elementi di novità previsti dal disegno di legge riguardano lo sviluppo personale e la crescita verso l’autonomia dei giovani, l’impegno di tutte le politiche regionali di settore – dalla cultura, al turismo, allo sport, all’edilizia residenziale – a riconoscere un ruolo chiave ai soggetti pubblici, privati e del terzo settore che propongono iniziative di servizio “a misura di famiglia”, prevedendo dei criteri di premialità nei bandi regionali.
Sono stati introdotti, infine, due importanti documenti di programmazione triennale: il Piano delle politiche familiari e il programma dell’offerta formativa “zerosei” anni e un Tavolo di consultazione e confronto composto da organi della Regione, rappresentanti delle amministrazioni locali e rappresentanti del terzo settore. L’assessore Rosolen ha evidenziato come si tratti di un lavoro partito da lontano che ha visto coinvolti il mondo del Terzo settore e della scuola, le organizzazioni sindacali e le amministrazione locali, le famiglie e le associazioni di categoria in un confronto costante e costruttivo culminato negli Stati Generali della Famiglia che si sono svolti lo scorso autunno.
La proposta di legge è stata anticipata da alcuni interventi specifici in risposta ai bisogni primari delle famiglie del Friuli-Venezia Giulia. Con le modifiche alle leggi regionali su istruzione e lavoro la Regione ha introdotto nuove misure dirette alla tutela della responsabilità genitoriale e a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle mamme e dei papà nonché a creare una filiera di servizi nell’arco della vita formativa della persona collegata agli interventi regionali in materia di diritto allo studio. È stato potenziato e riordinato il sistema dei servizi educativi per la prima infanzia garantendo, con uno stanziamento di oltre 23 milioni di euro per l’anno educativo in corso, la gratuità del nido alle famiglie più numerose ed è stato introdotto un contributo specifico per la frequenza dei centri estivi da parte dei minori nel periodo di sospensione estiva delle attività scolastiche ed educative, destinando 2 milioni di euro per il 2021.