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Regione

Fvg, niente scuola a distanza per l’11% degli studenti

Contributi per colmare il gap. Possibili azioni a sostegno delle scuole paritarie

Sono 15.042 gli studenti del Friuli-Venezia Giulia che non sono dotati di un dispositivo digitale per la didattica a distanza, fornito dalla scuola o in loro possesso. Si tratta di quasi l’11% del totale. Lo ha detto l’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen, nel corso di un’audizione in videoconferenza con la VI Commissione consiliare. Il dato – ha spiegato – è emerso da un monitoraggio, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, svoltosi dal 2 aprile e “finalizzato ad acquisire le informazioni sul fabbisogno di finanziamento complementare per dotare tutti gli studenti delle istituzioni scolastiche statali del Fvg di dispositivi e strumenti di connessione per la fruizione immediata della didattica a distanza, dopo aver utilizzato completamente il finanziamento statale di cui al D.M. 186/2020”.

Secondo il monitoraggio, ad avere gli strumenti necessari sono 126.149 studenti (89,35%): l’86,73% degli studenti iscritti a istituti comprensivi, il 90,91% degli iscritti a una scuola secondaria di secondo grado. “Le risorse complessive, regionali e ministeriali – ha spiegato Rosolen – ammontano a 2 milioni 267 mila 967,19 euro. Grazie al contributo regionale, 101 scuole dovrebbero raggiungere una copertura del fabbisogno del 100%. Per 89 istituti comprensivi la percentuale media di copertura dovrebbe arrivare al 95,53% degli studenti, per 44 scuole secondarie di secondo grado la copertura è arrivata al 97,42%. Il valore medio delle 133 scuole è del 96,16%. Queste vanno ad aggiungersi alle altre 30 che avevano già raggiunto la copertura del 100% senza il finanziamento regionale”. 

Tra i temi affrontati durante l’audizione, l’impatto dell’emergenza da Covid-19 sull’aggiornamento della Pianificazione periodica delle operazioni anno 2020 del programma sociale europeo Por Fse 2014-20 nell’ambito del sistema della formazione in Fvg. “La riapertura delle scuole – ha sottolineato Rosolen – non dipende dalla Regione. Immaginiamo interventi che valgano anche per il medio e lungo periodo nell’ottica di investimenti talvolta anche di natura sperimentale. Due i filoni di intervento individuati per il Ppo: il rafforzamento del lavoro agile o smart working e il potenziamento della didattica e della formazione a distanza”

Rosolen ha quindi spiegato che “in accordo con l’assessore regionale ai Sistemi informativi, Sebastiano Callari, intendiamo individuare nella dotazione informatica di Insiel un numero di computer fissi usati che potranno essere donati alle scuole secondarie di II grado affinché possano concederli in comodato d’uso gratuito agli studenti che ne sono sprovvisti per garantire la fruizione delle attività educative a distanza”.

“Nell’ottica del medio periodo – ha aggiunto – si prevedono investimenti per 4,7 milioni di euro per assicurare la banda ultra larga al 100% delle scuole superiori, al 58% delle scuole medie, al 48% delle elementari e al 47% delle scuole dell’infanzia”.

Per quanto riguarda infine le scuole paritarie, Rosolen ha spiegato che “sono state esaminate azioni possibili a sostegno degli enti gestori e delle famiglie per gestire al meglio gli impatti causati dall’emergenza”, le cui “possibili soluzioni saranno suggellate all’interno di un protocollo di intesa, la cui sottoscrizione è auspicata entro aprile. L’impegno preso dalle associazioni è di verificare una rimodulazione delle rette”. 

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