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AppuntamentiFriuli Orientale

Giornata mondiale del rifugiato: a Cividale Nicole Coceancig canta la storia di Zohra

Anche quest’anno – in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, che si celebra il 20 giugno – il Progetto Sai – Sistema di Accoglienza e Integrazione – di Cividale del Friuli, gestito dalla Caritas diocesana di Udine, accende i riflettori sulla condizione delle persone migranti. Sarà la cantautrice Nicole Coceancig – premio Ciampi 2024 – a dar voce attraverso «Zohra», il suo ultimo lavoro, a una giovanissima donna afghana costretta ad abbandonare il suo Paese e a cercare rifugio in Europa. Proprio venerdì 20 giugno nella splendida cornice della chiesa di San Francesco il concerto di Coceancig sarà, infatti, il cuore dell’evento «Occhi del mondo».

Il programma

Alle 17 si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica «Occhi del mondo» a cura di Tiziano Paganini, Marta Bevilacqua e del Progetto Sai di Cividale; alle 17.30 è previsto il laboratorio di calligrafia orientale a cura di Hamid Abdol Haya; alle 19 ci sarà il buffet multietnico «Assaggi dal mondo» e alle 20.30 sarà la volta di Nicole Coceancig che presenterà il suo concept album «Zohra»; alle 21.30 chiusura con le danze etniche con la presenza del maestro armeno Abel Arshakyan.

Durante tutta la serata è garantito il servizio di babysitting e animazione per bambini e bambine.

Ma che cos’è il Sai?

Il Sistema di accoglienza e integrazione è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che, oltre ad assicurare servizi di vitto e alloggio, prevedono in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Il Sai di Cividale del Friuli (che coinvolge anche altri Comuni dell’Ambito del Natisone) dal 2014 offre accoglienza a richiedenti protezione internazionale e a titolari di protezione. Attualmente il progetto accoglie 21 uomini, 8 donne, 13 bambini e 2 nuclei familiari. Come sempre le nazionalità danno conto dei contesti di crisi nel mondo, le persone accolte provengono infatti da Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, Turchia, Marocco, Tunisia, Nigeria, Sierra Leone, Costa d’Avorio, Colombia, Iran, Camerun, Ucraina, Nepal e Ghana.

Nell’ambito del progetto, sono previsti due livelli differenziati di servizi: un primo livello, focalizzato su una prima accoglienza, e un secondo livello maggiormente concentrato sull’integrazione, attraverso la costruzione di percorsi individuali che coinvolgono una rete ampia di soggetti del territorio. Durante il percorso, i beneficiari sono accompagnati dal punto di vista sanitario, legale e amministrativo. Numerose sono poi le iniziative per favorire la reciproca conoscenza e integrazione tra comunità e persone accolte.

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