È da poco terminato l’inverno e per i carnivori regionali è appena finita la stagione degli accoppiamenti. I futuri genitori di numerose proli si affrettano a “conquistare” le tane più sicure e confortevoli del proprio territorio e chi è solito passeggiare nella natura può imbattersi in diversi rifugi. Ma come capire chi li abita, se non si ha avuto la possibilità di osservarne direttamente l’occupante? Partiamo dall’analizzare le caratteristiche delle diverse specie nel costruirsi il loro nido.
Alcuni animali sono poco competitivi e cercano anfratti, tronchi e rifugi esclusivi. Le gatte selvatiche, ad esempio, prive dell’aiuto del compagno, cercano nella fitta boscaglia un luogo dove nascondere per i primi giorni di vita i propri gattini, spesso alla base di un albero o fra la folta rete di rami di impenetrabili di cespugli. Le lontre nascondono invece l’ingresso della propria tana tramite un cunicolo di connessione direttamente collegato all’ambiente fluviale. Puzzole, martore e faine cercano rifugi talmente piccoli e remoti che sfuggono alle attenzioni delle altre specie concorrenti.
Grande costruttore di tane, tra i carnivori, è il tasso: dotato di forti zampe con unghie robuste, scava delle vere e proprie città sotterranee. Si pensi che alcuni complessi di tane di tassi sono note da secoli! Questi sicuri rifugi attirano però anche degli “approfittatori”, in particolare le volpi, e tra le due specie possono scoppiare delle liti furibonde per il dominio della tana considerata migliore. Anche lo sciacallo dorato trova talvolta dimora nelle tane di tasso, sebbene scelga quelle più abbandonate, ben nascoste dalla vegetazione e più difficili da individuare.
Nella fascia prealpina e alpina del Friuli-V.G., poi, pure i lupi possono scippare ai tassi le tane, per poi ampliarle e adeguarle alle loro esigenze.
Come comprendere dunque chi occupa quella determinata tana? Anche conoscendo le abitudini delle diverse specie l’impresa non è semplice, ma un ulteriore aiuto può arrivare dalle tracce lasciate dall’animale attorno all’ingresso del suo rifugio. I tassi, infatti, sono molto puliti ed ordinati e appena fuori dalle loro tane si possono trovare cumuli di materiale ed anche escrementi, a testimonianza della grande cura di questi mustelidi nel mantenere le loro “casette” confortevoli. Diversa è la situazione fuori dalle tane di volpi, sciacalli dorati e lupi. I giovani di queste specie, giocando tra loro, mettono tutto a soqquadro e fuori dalle tane sono spesso presenti grandi quantità di resti delle prede e del cibo che i genitori portano ai cuccioli.
Buone passeggiate, dunque, e buona osservazione. Non dimenticate però di mantenere la giusta distanza. Il disturbo che le attività umane possono causare nelle immediatezze dei rifugi rischia infatti di compromettere l’andamento riproduttivo delle coppie.
Tiziano Fiorenza