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Sport

I primi tre punti della stagione per l’Udinese

I bianconeri al “Friuli” ottengono la prima vittoria in campionato e dell’era di mister Beppe Iachini. In gol Felipe e Perica

Prima vittoria stagionale per l’Udinese di Beppe Iachini. Le zebrette si impongono 2-0 sull’Empoli al “Friuli”: di Felipe e Perica le reti che nel match delle 20.45 danno respiro ai bianconeri in vista della pausa nazionali. Non brillante la prestazione degli uomini di casa questa sera, ma l’imperativo era vincere, e su imprecisioni e meccanismi da oliare ci sarà tempo per riflettere in queste due settimane che precedono il prossimo incontro contro il Milan a “San Siro”.

Per placare la sete da gol che affligge l’Udinese mister Iachini attinge acqua nuova dal pozzo bianconero e lancia Evangelista di fianco a De Paul in sostegno all’unica punta Zapata. Dietro si rivede la difesa a quattro: Samir rileva i vari Armero -infortunatosi in settimana alla schiena- e Adnan sulla sinistra dopo le discrete indicazioni fornite all””Olimpico”. Partenza sprint per i friulani, che forse memori delle imprese di Bolt a Rio si portano subito in vantaggio al 3′. Calcio d’angolo battuto da De Paul, carambola in area e palla che termina sui piedi di Felipe, tutto smarcato di fronte a Pelagotti. Il difensore non sbaglia e centra il più facile dei gol. La partita si innesta subito sui binari giusti per l’Udinese, forse ancora emotivamente fragile per poter imbastire una gara giocata sul filo dello 0-0. L’undici di Iachini procede così tranquilla nella prima mezz’ora di gioco, salvo concedere in qualche occasione la potenziale ripartenza del pareggio grazie ai palloni persi dall’islandese Hallfredsson e, in un caso costato il giallo a Felipe, da De Paul. Al 32′ Karnezis mitologico su Saponara. Il 10 dei toscani dialoga bene con i compagni al limite dell’area e, dopo un rimpallo, si trova a tu per tu con il portiere bianconero. L’estremo difensore gli chiude letteralmente la porta in faccia e blocca il doppio tentativo del fantasista. Il numero 31 greco dovrà ripetersi qualche minuto più tardi sempre su Saponara – black-out della nostra retroguardia e occasione fotocopia regalata da Danilo – mentre al 34′ sarà il palo a opporsi al numero 10 di Martusciello. Non bei segnali questi per Iachini, con i suoi che, nell’ultimo quarto d’ora, ballano distratti, in balia delle combinazioni avversarie. Zapata in appoggio si vede poco e il contropiede, arma solitamente d’obbligo in questi casi, spesso non porta ai frutti desiderati.

Il primo quarto d’ora della ripresa vede l’Udinese incassare passiva le sterili folate offensive toscane. Iachini prova a dare la scossa inserendo Perica al posto di un Panterón senza artigli, assente dal match. Al 20′ Karnezis ci tiene nuovamente a sottolineare la sua importanza ai fini del risultato con un altro intervento da applausi a scena aperta. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, infatti, Gilardino impatta con la testa ma trova i guantoni del portierone greco a negargli la gioia del gol. Empoli, dunque, vicina al pareggio che tuttavia rimane in 10 al 28′ di gioco. Intervento killer – e abbastanza inutile – di Laurini a piedi uniti su Perica e rosso sventolato da Maresca al numero 2 empolese. Non bastasse l’aver fatto guadagnare ai suoi la superiorità numerica, l’attaccante croato firma anche il sigillo del 2-0 portando a compimento un contropiede ben innescato da De Paul negli ultimi scampoli di partita. L’argentino riceve palla a conclusione di una situazione difensiva sofferta, lancia quasi alla ceca e trova il neo entrato lungo la corsia di destra. Perica scatta e vince il duello fisico contro il diretto avversario, calcia e fa esplodere la Curva per la rete che chiude la partita.

Il nuovo muro a quattro questa sera ha retto, soprattutto grazie ai miracoli di Karnezis. Elogiare il greco tuttavia non vuole limitare la buona prestazione offerta in chiave di contenimento da elementi quali Samir e Fofana. De Paul prezioso, Zapata meno. L’Udinese forse non merita ma vince, ottiene i primi tre punti e con essi nuovo entusiasmo su cui poter costruire le basi di una nuova identità.

 

Simone Narduzzi

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