Tutto è nato dalla volontà di portare in vacanza un gruppo di persone con disabilità, alle quali un po’ romanticamente si potrebbe dire che si voleva “regalare il mare”. La spiaggia di Lignano, però, nei primi Anni ’70, non era affatto attrezzata per l’accoglienza di persone con fragilità, anche perché lo stesso mondo della disabilità all’epoca era sommerso e relegato a una dimensione quasi esclusivamente familiare.
Per il Friuli-Venezia Giulia erano gli anni del post terremoto, un periodo stimolante seguito ad uno estremamente drammatico che ha visto nascere numerose attività sociali sostenute dall’agire assieme, credendo e investendo in un futuro migliore. In questo contesto sociale molto attivo e dinamico si è sviluppato il progetto di “Dinsi une man”, dove alcuni volontari, determinati a portare i loro amici e ragazzi in spiaggia e al mare, si organizzarono per costruire degli edifici e strutture adatte a ospitare persone con disabilità, anche gravi, in quello che oggi è il Bella Italia Efa Village di Lignano.

“Dinsi une man”, che in italiano significa letteralmente “diamoci una mano”, quest’anno celebra i suoi primi 50 anni di vita e lo fa con una serata speciale in programma sabato 29 novembre, alle 17, al Centro Balducci di Zugliano, dove sarà proiettato in anteprima il film documentario “DUM, una storia di mare” del regista e fotografo friulano Claudio Cescutti.
«Lavoro spesso in ambiti sociali – racconta Cescutti ai microfoni di Radio Spazio –, per cui provenivo già da alcune esperienze simili. Il racconto condensa 50 anni di vita di questo progetto ed è stato realizzato attraverso interviste e testimonianze dei protagonisti dell’iniziativa, per conservare la memoria di un’esperienza unica e pionieristica. È difficile comprendere delle realtà così complesse se non hai il tempo necessario per farlo, quindi una delle prime cose che ho richiesto è stato se potessi fermarmi a dormire con i volontari e gli ospiti della struttura durante i soggiorni, per potermi calare in questa realtà e comprenderla nelle sue pieghe quotidiane, in netta opposizione ai tempi frenetici della comunicazione attuale».

«Vivendo a stretto contatto con il contesto che dovevo raccontare, mi ha colpito molto l’intimità che si crea all’interno delle camere. I volontari vivono quotidianamente, 24 ore su 24, la loro esperienza assieme a una persona con disabilità. In realtà quando sono stato lì ho capito che l’esperienza era sì quella di andare al mare e in spiaggia, ma c’era anche dell’altro. Per alcuni significava essere fuori casa per la prima volta – racconta Cescutti –, stare in un contesto diverso da quello familiare e quindi accedere a un processo di emancipazione, di crescita e pure di autonomia».

Alla proiezione seguirà un dibattito con ospiti il regista Cescutti, Francesco Cojaniz, responsabile del Piccolo Cottolengo di Santa Maria la Longa, e Gianni Fulvi, presidente del Coordinamento nazionale Comunità per minori. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Anna Piuzzi.
Marta Rizzi













