Pensando all’intelligenza artificiale – soprattutto quella “generativa”, ossia quella che a fronte di un’istruzione può generare un testo, un’immagine o un video artificiali – c’è una domanda ricorrente: è possibile utilizzare in modo efficace l’intelligenza artificiale generativa nella scuola? Prima di rispondere, lo sguardo si corruga con sospetto: “Con ChatGPT i ragazzi non sapranno più scrivere”, si sente dire spesso. O ancora: “Generando immagini artificiali sarà svilita la creatività degli artisti”.
Fughiamo il campo da ogni dubbio: usare l’IA nella scuola è possibile. Anzi, visti gli sviluppi e la pervasività dell’Intelligenza artificiale, la risposta affermativa è quasi doverosa. E ancora una volta la nostra regione si dimostra all’avanguardia su temi di innovazione: 55 istituzioni scolastiche del Friuli-Venezia Giulia, coordinate dal Liceo classico “Jacopo Stellini” di Udine, si sono messe in rete e lo scorso 21 maggio hanno pubblicato “Costruire il futuro. Linee guida sull’utilizzo dell’Intelligenza artificiale generativa a fini didattici”.
Il processo di creazione delle linee guida – sviluppate in ben 102 pagine, esaustive e a tratti doverosamente schematiche – è stato guidato da un comitato di coordinamento composto da 8 docenti, dirigenti scolastici ed esperti; una volta terminata la redazione, le linee guida sono state valutate e validate da un comitato scientifico composto a sua volta da docenti universitari, dirigenti scolastici e formatori, ma anche blogger e avvocati. A coordinare il progetto è il prof. Luca Gervasutti, dirigente scolastico dello “Stellini”. Gervasutti è intervenuto nei giorni scorsi a Radio Spazio, nella trasmissione “Gjal e copasse” condotta da Federico Rossi.
Le linee guida
Il progetto “Costruire il Futuro”, sostenuto dalla Fondazione Friuli e confluito in un e-book pubblicato sul sito web del Liceo Stellini di Udine lo scorso 21 maggio, è un progetto educativo che mira a offrire orientamenti per l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale nella didattica, partendo della sostenibilità e del futuro delle comunità e promuovendo una cultura che unisca responsabilità civica e innovazione.
L’aspetto centrale che emerge scorrendo le pagine digitali dell’e-book è proprio l’educazione all’uso dell’intelligenza artificiale (IA), con particolare attenzione all’ambito della didattica. Nelle sei sezioni in cui si sviluppano le linee guida, il tema viene affrontato non solo dal punto di vista tecnico, ma anche etico e sociale, fornendo a docenti e studenti gli strumenti per comprendere le potenzialità e i rischi associati all’IA. Sono esplorate le applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale in vari settori, come la sanità, l’ambiente e l’industria, e vengono discussi i principi di un uso responsabile e sostenibile di queste tecnologie.
Oltre alla teoria, l’e-book offre strumenti pratici per l’insegnamento, come programmi di studio interdisciplinari, esempi di attività che fanno uso dell’Intelligenza artificiale (già adattate ai tre livelli del sistema scolastico italiano) e risorse digitali interattive. Utilissimi i 15 consigli per costruire un comando (prompt) per un sistema come, per esempio, ChatGPT o Gemini, oltre alle 10 idee per insegnanti volte a migliorare l’esperienza didattica costruendo prompt adatti. Molto interessanti, infine, la “mappa” delle principali applicazioni di IA generativa, la sintesi del regolamento europeo IaAct e il glossario per acquisire la necessaria dimestichezza con i termini dell’IA.
Un esempio: costruire una lezione su Giacomo Leopardi
Per rendere più comprensibile e agevole i complessi strumenti di Intelligenza artificiale, le linee guida forniscono alcuni esempi di utilizzo di sistemi basati su IA generativa, rivolti sia a studenti che a insegnanti. Immaginando di essere un docente di terza media alle prese con una lezione su Giacomo Leopardi, possiamo sederci di fronte a un computer e “conversare” con ChatGPT chiedendogli:«Scrivi un testo non più lungo di 30 righe sulla vita di Giacomo Leopardi destinato a studenti di terza media». In secondo luogo, è possibile raffinare i risultati e le linee guida suggeriscono come fare. «Riassumi in 10 punti il testo che hai elaborato sulla vita di Giacomo Leopardi», oppure «Genera una verifica con una domanda aperta e due domande a risposta multipla basandoti sul primo testo che hai generato sulla vita di Giacomo Leopardi». E ancora, è possibile chiedere: «Indica risorse didattiche online, come articoli, video educativi e siti web che possono arricchire la mia lezione sulla vita di Giacomo Leopardi con contenuti interattivi e informativi». Tutto in pochi minuti. Insomma, la creatività, il bagaglio culturale e l’intelligenza dei docenti non sono sostituiti dagli strumenti di IA, ma al contrario sono stimolati a produrre a ChatGPT (o Gemini o altri strumenti) le giuste domande e a verificare l’efficacia delle risposte.