Per 19 anni alla guida della comunità di Betania e prima di Imponzo e Cadunea, si è spento don Remigio Trevisan. Salesiano, aveva 93 anni. Confessore nel duomo di Tolmezzo, insegnante, sacerdote colto e grande educatore. Fondò il Grest. Giovedì 22 marzo i funerali nel capoluogo carnico.
Una personalità «alta, un sacerdote colto, lungimirante e, insieme, un grande educatore. Un prete di grande umanità». Così il parroco e vicario foraneo di Tolmezzo, mons. Angelo Zanello, ricorda don Remigio Trevisan, salesiano, salito al cielo nella notte tra lunedì 19 e martedì 20 marzo, nella sua camera al Collegio «Don Bosco» nel capoluogo carnico. Originario di San Vito al Tagliamento, aveva 93 anni. 76 di professione religiosa, 66 di sacerdozio, dei quali trenta dedicati alle comunità della Carnia. È stato presente a Tolmezzo, ininterrottamente, dal 1987, ma già negli anni Cinquanta prestò servizio nel capoluogo carnico, quando fu iniziatore e fondatore del Grest.
Parroco di Betania, per 19 anni, fino allo scorso febbraio, prima guidò le parrocchie di Imponzo e Cadunea, dalla morte di don Turco, fino al 1999.
«Ha celebrato messa nel capoluogo carnico per decenni, era il confessore del duomo. Sempre presente, immancabilmente, ogni lunedì – precisa mons. Zanello –. E da parroco di Betania non trascurava mai la visita alle famiglie e la benedizione a tutte le case». Insegnante di Lettere classiche nel locale liceo (dal 1988 al 2002), è stato amatissimo da generazioni di studenti che ne hanno potuto apprezzare la competenza, la verve e la capacità di coinvolgere.
Per tanti sacerdoti, religiosi e fedeli laici che continuamente a lui si rivolgevano era un vero «padre nello spirito». Lo definì così lo stesso Arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato, inviandogli un caloroso messaggio d’affetto in occasione della festa di ringraziamento per il suo commiato dalla parrocchia di Betania, poco più di un anno fa. In quell’occasione in tanti si unirono nell’abbraccio all’anziano sacerdote e lo stesso mons. Mazzocato sottolineò «l’apprezzata disponibilità e amabilità» di don Remigio, la sua «cordialità e saggezza spirituale», la «competenza di educatore e lo zelo e l’amore riversato nella pastorale parrocchiale». «I tuoi 65 anni di sacerdozio – scriveva l’Arcivescovo – sono un inno di gioia alla vita e alla consacrazione al Signore».
Pur avendo lasciato Betania, don Remigio continuò a celebrare messa la domenica a Raveo. Una presenza costante e discreta, la sua, rassicurante e pacifica, autorevole, di grande umanità e semplicità. E non basta ancora.
Numerose le opere realizzate in tanti anni febbrili di servizio, tra le quali il restauro e l’abbellimento della chiesa di Betania e la costruzione del nuovo centro giovanile parrocchiale. «Ma di don Remigio resta soprattutto la memoria indelebile della sua amabile presenza – aggiunge mons. Zanello –, della sua mite e dolce figura di sacerdote buono, generoso accogliente affabile e delicato con tutti; ma anche fermo e integerrimo nella fede e risoluto nell’amore totale per il Signore Gesù e la sua Santa Chiesa. Certamente in tanti sentiranno la mancanza delle sue omelie chiare e precise, con linguaggio adatto a tutti, degli insegnamenti e le attualizzazioni scaturenti dalla sua grande cultura, dei gesti mai ridondanti». «Per tutti noi sacerdoti della Carnia è stato un privilegio condividere con lui questi anni».
I funerali di don Remigio saranno celebrati in Duomo a Tolmezzo giovedì 22 marzo, alle ore 15.30. La salma sarà esposta nella cappella interna dei Salesiani e alle 18 di mercoledì 21 verrà trasferita in Duomo. Seguiranno la S. Messa e il Rosario.
Le spoglie di don Remigio riposeranno nel cimitero di Tolmezzo.