Mareschi Danieli: le imprese cercano personale ma non lo trovano
Tra gennaio e luglio 2021 in Friuli-Venezia Giulia si sono registrate 130.267 assunzioni (+27,2% rispetto al 2020 e -6,9% rispetto al 2019) e 108.667 cessazioni di rapporti di lavoro (+17,1% e -7,1%), con un saldo positivo pari a 21.600 unità, “quasi 12.000 posizioni di lavoro in più rispetto all’anno scorso e a ‘sole’ 1.328 unità dal 2019”. Soni i dati diffusi dall’Osservatorio regionale sul mercato e le politiche del lavoro con riferimento ai primi sette mesi dell’anno. “Un primo bilancio che conferma il generale quadro di ripresa dell’occupazione in Fvg”.
Nel dettaglio, la crescita delle assunzioni è simile per maschi e femmine (+27% rispetto al 2020), anche se le posizioni di lavoro degli uomini (15.000 unità) superano quelle delle donne (6.598). Al momento, la tendenza alla crescita è più marcata per i giovani tra i 15 e i 29 anni. Rispetto all’anno scorso – aggiunge l’Osservatorio – l’incremento delle assunzioni e la tendenza all’aumento delle posizioni di lavoro “è netta e intensa, mentre il recupero dell’occupazione dipendente rispetto al periodo pre-pandemia è in linea con l’elevata crescita del Pil per il 2021 e il 2022 (+5%)”.
Negli ultimi tre mesi, afferma l’Osservatorio, le assunzioni “lorde” e al netto delle cessazioni hanno già superato il livello del 2019 “ed è molto probabile che questo succeda anche ad agosto”. “La fase di espansione dell’economia dovrebbe portare il mercato del lavoro alla fase pre-pandemica entro la fine di quest’anno”, rileva Carlos Corvino, responsabile dell’Osservatorio.
La ripresa delle assunzioni – spiega l’Osservatorio – è trainata dal lavoro a tempo determinato (+23,1% rispetto al 2020), dalla somministrazione di lavoro (+31,7%) e dall’apprendistato (+21,2%). In ripresa anche il lavoro intermittente (+16,6%) e il parasubordinato (+24,1%). “Importante” ritorno allo strumento del tirocinio formativo e di orientamento (+39,7%). Crescono anche le assunzioni a tempo indeterminato (+2,7%).
“Buono” l’andamento delle assunzioni nella manifattura (+26,8%) e nelle costruzioni (+27,4%); salgono anche terziario (+19,7%), alberghi e ristoranti (+18,1%) e agricoltura (+3,2% rispetto a 2020 e +6,5% rispetto al 2019). Le professioni a elevata specializzazione (+37,3%) e tecniche (+12,3%) continuano il loro trend al rialzo; in ripresa anche conduttori (+29,5%), operai specializzati (+22%), professioni esecutive (+25,8%).
Dai dati emerge che le cessazioni a giugno e luglio superano i livelli del 2020 e del 2019 e riguardano per lo più la scadenza dei contratti a termine: nei primi sei mesi del 2021 sono oltre 55.000 su un totale di 84.400, la loro dinamica è in crescita rispetto al 2020 (+1,4%), ma in diminuzione rispetto al 2019 (-12,1%). Il numero di licenziamenti per giustificato motivo oggettivo è di 627 (-58,1% rispetto a 2020), mentre sono in crescita di 238 unità (+40,8%) quelli per giusta causa. “È ancora presto – precisa Corvino – per capire se e in che termini lo sblocco dei licenziamenti possa risultare in un aumento intenso della disoccupazione ma pare di poter dire che l’aumento dei licenziamenti possa essere graduale e non drammatico, tale anche da poterne gestire i flussi”.
Mareschi Danieli: le imprese cercano personale ma non lo trovano
In provincia di Udine, nel periodo gennaio-giugno 2021 le assunzioni sono state 45.377 e sono cresciute del 32,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (34.242 unità). Le cessazioni sono state pari a 36.351 (32.443 nel 2020), con un saldo positivo di 9.026, “notevolmente superiore a quello registrato nel 2020, 1.799, e prossimo a quello pre Covid del 2019, pari a 9.680”. E’ quanto emerge da elaborazioni dell’Ufficio studi di Confindustria Udine su dati dell’Osservatorio del lavoro della Regione, commentate dalla presidente degli industriali friulani, Anna Mareschi Danieli.
“Anche i dati sull’occupazione – ha detto la presidente – confermano la robusta ripresa in corso. Sul miglioramento del saldo tra assunzioni e cessazioni influisce la dinamica dell’andamento economico e del settore industriale in particolare, dove l’indice della produzione in provincia di Udine ha registrato nel II trimestre 2021 una variazione positiva del +26,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del +3,3% rispetto al I trimestre 2021”.
“Desta preoccupazione – ha aggiunto la presidente – la generalizzata difficoltà di reperire personale qualificato da parte delle nostre imprese. Secondo il periodico report Unioncamere, tra agosto e ottobre, nelle aziende del Fvg dovrebbero entrare 26.760 nuovi lavoratori. In 46 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Confindustria Udine sta rispondendo in maniera proattiva – ha concluso – cercando di ridurre il disallineamento fra domanda e offerta di lavoro tramite diversi progetti di orientamento”.