Tra il 2011 e il 2023 il Friuli-Venezia Giulia ha perso 30 mila giovani, tra i 18 e i 34 anni, che hanno scelto di andare a lavorare e vivere all’estero: Germania, Svizzera, Francia, Regno Unito, Spagna i paesi scelti dalla maggior parte. Non solo: negli ultimi anni la percentuale dei laureati è aumentata, arrivando a rappresentare il 51,5% di coloro che sono partiti nel 2022. Una perdita di capitale umano drammatica di cui va presa consapevolezza per fermarla, rendendo più attrattivo il nostro territorio per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro.
Ad affermarlo è Luca Paolazzi, il curatore della ricerca dal titolo “I giovani e la scelta di trasferirsi all’estero. Propensione e motivazione”, realizzato dalla Fondazione Nordest. Il report sarà presentato dallo stesso Paolazzi sabato 5 ottobre, nel corso del seminario di studi organizzato dall’Ente Friuli nel mondo e che inizierà venerdì 4 ottobre nel Centro Paolino d’Aquileia, a Udine (il programma nell’articolo nella pagina a fianco).
Sul settimanale La Vita Cattolica in edicola questa settimana, l’intervista con Luca Paolazzi e con due friulani emigrati: uno che è rientrato, Alex Nadalutti, l’altro che è ancora all’estero, Giacomo Ferrara.