di Daniele Antonello e Giovanni Lesa
Pagine di speranza
Pubblicato su “la Vita Cattolica” nr. 4/2023
Se dovessimo tracciare un quadro dello stato dell’informazione nel nostro paese, probabilmente dovremmo utilizzare delle tinte assai fosche. Sfogliando l’autorevole rapporto Censis sulla comunicazione, la cui ultima edizione è stata pubblicata a dicembre 2022, il costante calo delle vendite di quotidiani – nella tradizionale forma cartacea o in digitale – si accompagna a una leggera flessione dei settimanali (-1,6% su base annua). Una parziale compensazione viene dal digitale (ossia siti web e social media), dove però il rischio è di immergersi in un mare algoritmico in cui gozzovigliano fake news, informazione di bassa qualità, polarizzazione.
In questo contesto può apparire quasi folle, per una testata piccola e locale come “la Vita Cattolica”, ostinarsi a giungere ogni settimana nelle cassette postali di migliaia di abbonati, a maggior ragione in un periodo storico in cui l’incremento dei costi (su tutti: carta e trasporti) grava sempre più di settimana in settimana.
Eppure noi di “Vita Cattolica” pensiamo che questo gioco valga la candela, perché un’informazione buona, realizzata con la cura che – nei nostri limiti – tentiamo di offrire, sia un modo efficace per guardare la realtà del nostro territorio con una lente ispirata alla Speranza del Vangelo. È uno sguardo di fiducia non banale sulla realtà che desideriamo far giungere a più persone possibili. Non solo perché è un settimanale che in qualche modo deve “stare in piedi”, ma soprattutto perché di una lente di Speranza c’è oggettivamente una gran sete.
Per questo motivo, carissime lettrici e carissimi lettori, è con entusiasmo che dopo alcuni anni offriamo alla nostra Chiesa udinese una rinnovata occasione per valorizzare e diffondere il suo settimanale: domenica 29 gennaio, infatti, celebreremo la “Giornata del Settimanale diocesano”. Insieme al nostro editore, l’arcivescovo Andrea Bruno, abbiamo desiderato fissare questa data nel calendario pastorale della Diocesi, posizionandola nella domenica successiva alla memoria di S. Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, degli scrittori e degli operatori della comunicazione.
Dietro a ciascun numero de “la Vita Cattolica” c’è un inestimabile lavoro operato da tante persone. Balzano all’occhio le firme dei giornalisti che lavorano con passione come dei fini artigiani, aggiungendo sempre un tocco di creatività personale per poter realizzare un lavoro rifinito come un’opera d’arte. Insieme con loro ci sono diversi ambiti: il comparto commerciale, quello amministrativo, tanti collaboratori e collaboratrici che con le loro competenze riescono a garantire l’uscita dei cinquanta numeri annui del settimanale. Per non parlare della costante interazione con Radio Spazio, “famiglia sorella” dei media diocesani, che quest’anno raggiunge il ragguardevole traguardo dei trent’anni di trasmissioni. A tutti loro, i cui volti potete vedere nell’inserto dedicato, va il nostro più sincero ringraziamento.
Vorremmo inoltre approfittare di questa Giornata per ringraziare con affetto i nostri fedeli lettori che da molti anni sostengono “la Vita Cattolica” e salutare con gioia i nuovi lettori che si stanno affacciando con curiosità alle pagine di questo settimanale, magari raccogliendo una delle oltre seimila copie aggiuntive che, in occasione di questa Giornata, abbiamo fatto giungere capillarmente in ogni Parrocchia della nostra Arcidiocesi.
A proposito di Parrocchia, sulla locandina dedicata alla Giornata del settimanale esposta nelle bacheche parrocchiali campeggia la scritta: «La Vita Cattolica è di tutti noi». Concedeteci quindi di concludere con un appello che procede proprio da questo slogan: insieme, facciamo conoscere il suo sguardo ai nostri amici e conoscenti, condividiamo i suoi “post” sui social media, suggeriamo di ricevere qualche copia in omaggio, azzardiamo l’abbonamento. In definitiva, realizziamo insieme quell’invito per cui, davvero, “la Vita Cattolica” «è di tutti noi». Condividere la necessità di un’informazione buona, che legga la realtà con la franchezza e la Speranza di cui sopra, è una forma di sana empatia con la missione del nostro caro settimanale diocesano.