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Tra cielo e terra
Pubblicato su “la Vita Cattolica” nr. 32/2023
L’Assunta è cantata così da padre David Maria Turoldo: “Vergine, cattedrale del silenzio/ anello d’oro del tempo e dell’eterno/ tu porti la nostra carne in paradiso/ e Dio nella nostra carne/ vai e vieni per gli spazi a noi invalicabili”. Anello d’oro: legame tra cielo e terra, tra i giorni e l’eterno.
L’Assunzione di Maria non è una festa facile, per vacanzieri distratti; eppure l’aria di festa e i colori delle molte sagre, che fioriscono in questi giorni in tutto il Friuli, sono un invito, laico e leggero, a vivere con gioia il regalo che è la Madone di Avôst. La gioia è l’esca del divino.
Elenco di seguito alcuni dei regali che ci offre le fieste de Sunte.
1. È la festa del corpo, non solo dell’anima, assunti insieme. Anche il corpo è santo, e avrà lo stesso destino dell’anima, perché l’essere umano è “uno”. Questo corpo così fragile, così bello, così caro, così dolente, sacramento dell’amore e, talvolta, covo di violenza; questo corpo in cui sentiamo la densità dell’amore, in cui soffriamo la profondità del dolore, diventerà capace di eternità, come è stato per santa Maria. Il cristiano non muore, nasce due volte. E la seconda volta è per sempre.
Pregare l’Assunta è come affacciarsi al balcone del futuro, annunciato attraverso un corpo di donna e di madre, nella nostra civiltà così negato e umiliato, spesso così violato nelle tragedie che riempiono schermi e giornali, e che invece è il primo a raggiungere la pienezza.
2. Pregare nella festa dell’Assunta è come affacciarsi a una finestra di cielo: ciò che è accaduto a Maria, la prima della lunga carovana dei credenti, avverrà per tutti i credenti.
Noi tutti saremo sollevati in alto, varcheremo la soglia, assunti nell’eternità di Dio. I dogmi non sono freddi elaborati razionali, ma contengono indicazioni preziose per la nostra esistenza; sono istruzioni per il buon uso della vita, del corpo e del cuore. Si spegneranno le stelle prima che tu ti spenga, ora sei eterno.
3. La liturgia della festa offre una delle immagini più belle di Maria: “E vidi una donna vestita di sole, gravida di vita e di luce, che stava per partorire e un grande drago rosso cercava di divorare il frutto del ventre e abbatteva le stelle del cielo. Ma la donna fu rapita via, lontano dal drago”. Immagini di bellezza e forza.
Santa Maria rappresenta noi, l’umanità, la Chiesa, e ci assicura che l’esito della storia sarà positivo, che nonostante tutte le smentite, il nostro e quello del mondo è un cammino di salvezza. Guardo dentro quelle folgoranti immagini e lo Spirito mi assicura che la terra non finirà in una conflagrazione nucleare, o in un fuoco cosmico, ma nella bellezza.
4. Guardo a quella Donna, vestita di luce, gravida di vita e vittoriosa sul grande drago e vedo in lei la mia stessa missione. Chiamato anch’io a fare le stesse tre cose: a essere una manciata di luce gettata in faccia al mondo, a donare ciò che fa vivere, a lottare contro il male! A vivere cioè lo stesso destino di Nostra Donna: dare luce, custodire la vita in tutte le sue forme, scegliere sempre l’umano contro il disumano.
Santa Maria assunta in cielo, vittoriosa sul drago, fa scendere su di noi una benedizione di speranza, consolante, su tutto ciò che rappresenta il nostro male di vivere: una benedizione sugli anni che passano, sulle tenerezze negate, sulle solitudini patite, sul decadimento di questo nostro corpo, sulle sofferenze dei nostri cari, sul nostro piccolo o grande drago rosso, che però non vincerà, perché la bellezza della Donna è più forte della violenza del drago.