“Settembre, andiamo. È tempo di migrare”. (Gabriele D’Annunzio).
L’autunno si affaccia nelle nostre vite e, come i pastori del poeta, ci mette nuovamente in cammino. Dal tempo sospeso e gioioso delle ferie estive, al tempo attivo e talvolta frenetico della ripresa di ogni attività. L’autunno porta con sé un ricordo, un invito, una riflessione. Un ricordo dell’inizio del nuovo anno scolastico, carico di attese, speranze, preoccupazioni. Un invito a guardare alla cultura nella quale siamo immersi, per scoprire le novità e lasciarsi interpellare dalle provocazioni. Una riflessione sull’importanza di ripartire con iniziative che ci stimolino a rendere sempre più umano il tempo di vita e a nutrire la nostra interiorità.
Un ricordo, un invito, una riflessione che, come un invisibile filo di Arianna, sono percorsi dalla domanda di senso.
La scuola, nonostante le difficoltà, rimane il luogo più adeguato in cui trasmettere la cultura, specchio dell’identità di una comunità, e accompagnare le giovani generazioni a crescere nel pensiero critico. Conoscenze e valori essenziali per permettere a tutti di conseguire il senso profondo della vita. Nella scuola e attraverso la scuola siamo cresciuti nella capacità di relazionarci con la diversità e di prenderci cura degli altri, di comprendere il legame tra rispetto dei diritti della persona e dell’ambiente.
La cultura frutto dell’ingegno e della creatività ci vede, insieme, “attori e spettatori”. Da ciò discende l’ineludibile impegno, da un lato, di saper cogliere le sfide e guardare “oltre” per avviare innovazioni e processi di sviluppo in ogni campo sociale; dall’altro, a vigilare per individuare gli aspetti positivi da potenziare e gli elementi critici che potrebbero ostacolare quello sviluppo umano così essenziale per il nostro futuro. Spetta a tutti noi il compito di rendere significativa e vitale la cultura che “abitiamo”. Una sfida che, come cristiani, dobbiamo affrontare per rispondere alla chiamata alla missione evangelizzatrice. Così da “creare le disposizioni perché il Vangelo sia ascoltato da tutti” (EG n.132) e sia lievito di miglioramento. La Diocesi, ogni anno, offre molte opportunità per arricchirsi nella mente e nello spirito.
Il tempo della nostra vita scorre così veloce da farci desiderare più tempo che, poi, inevitabilmente occupiamo con altre attività. Prendersi cura della propria interiorità e spiritualità, attingendo alle ricchezze della cultura richiede un tempo disteso e uno spazio di silenzio in cui guardarsi dentro e ritrovare la curiosità che spinge a ricercare, conoscere, ascoltare, pensare, confrontarsi. La lettura di un libro, la visione di un film, l’ascolto di un concerto, la partecipazione ad una conferenza sono momenti preziosi per accrescere le nostre conoscenze e la nostra consapevolezza di ciò che accade in noi e attorno a noi. Per divenire, sempre più, collaboratori di quel bene comune che è il fine ultimo di ogni attività sociale e politica; co-costruttori del “noi sociale” che rappresenta la salvezza dall’individualismo, dall’egoismo, dall’aggressività oggi così diffusi. Nutrire la mente per accendere lo spirito della verità, della bellezza, del bene, dell’amore. Da credenti sappiamo che tutto ciò è possibile se attingiamo alla fiamma sempre nuova della Scrittura, la cui sapienza sa condurci alla felicità e sostenerci nell’impegno di fare della nostra vita un’originale opera d’arte. La Scrittura è un tesoro che va continuamente scoperto, anche attraverso lo studio che, assieme alla riflessione della Teologia, rappresenta un’opportunità per comprendere sempre più il Mistero di Dio e imparare a guardare e costruire il mondo secondo la volontà di Dio.
“Settembre, andiamo. È tempo di migrare” verso nuove mete culturali e spirituali. Nel viaggio della vita in cui siamo pastori che si prendono cura del gregge e pellegrini che camminano insieme verso il futuro guidati dalla Luce del Cristo Risorto.
Flavia Montagnini
Insegnante