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Friuli Centrale

Palmanova. Firmata l’acquisizione di beni e cimeli del Museo storico militare

Dopo l’approvazione in Consiglio comunale a Palmanova dell’acquisizione al patrimonio comunale del Museo storico Militare, comprensivo dei beni immobili e delle collezioni museali, è stato firmato il passaggio dei cimeli conservati nelle strutture, concludendo ufficialmente il passaggio dei beni mobili al patrimonio comunale. Il trasferimento degli immobili verrà formalizzato nelle prossime settimane.

Presenti alla cerimonia, ospitata lunedì 27 ottobre negli spazi della Caserma Isonzo, l’assessore regionale al Patrimonio, Sebastiano Callari, il sindaco della città stellata, Giueppe Tellini e Francesco Martines, Consigliere regionale, già sindaco di Palmanova e attualmente in Consigilio comunale.

L’evento è stato anche l’occasione per consegnare, da parte del Comune, un Encomio Solenne al Museo della Grande Guerra e della Fortezza di Palmanova (già Museo Storico Militare), riconoscendo l’importante opera di promozione, valorizzazione e memoria che la prestigiosa istituzione militare ha condotto dal 1990, contribuendo allo sviluppo economico e turistico della Fortezza.

«Quella di oggi non è solo la formalizzazione di uno degli ultimi atti che vanno a concludere ufficialmente il passaggio di proprietà dei beni mobili e immobili del Museo Storico Militare. È anche un momento storico per tutta la nostra città. Questi beni, attentamente catalogati, diventeranno patrimonio cittadino e troveranno spazio, dopo un adeguato lavoro di riqualificazione degli ambienti, nei rinnovati locali di Porta Cividale e Palazzo del Governatore alle Armi», è stato il commento del sindaco Tellini.

Un momento della cerimonia

Il Consiglio Comunale aveva approvato, poco più di un mese fa, l’acquisizione al patrimonio comunale del Museo storico Militare. L’iter statale è stato molto lungo, 11 anni, durante il quale si sono avvicendate quattro commissioni paritetiche, portando la firma finale, da parte dello Stato, nel mese di giugno 2025.

Sempre il Consiglio comunale di Palmanova, nella sua ultima riunione, ha richiesto ufficialmente l’acquisizione completa del Palazzo del Governatore delle Armi, di Piazza Grande (Caserma Isonzo), dopo che nella precedente domanda erano stati esclusi tre appartamenti che si affacciano sulla piazza, due sale e l’ingresso principale.

«Festeggiamo, dopo tanti anni, il passaggio definitivo del Museo Militare – ha detto il consigliere Martines –. Una cerimonia nata anche per dare il giusto riconoscimento a chi ha operato fino ad ora al Museo Militare e alle istituzioni nazionali e regionali che si sono impegnate in questa vicenda. È stato un lungo percorso, non facile, che ha richiesto pazienza e impegno politico e istituzionale. Ora finalmente vediamo la sua conclusione, dando alla città stellata la gestione di beni che saprà valorizzare per crescere ancora nel turismo e nel suo sviluppo economico, sociale e culturale».

L’assessore regionale Callari ha evidenziato come «questi progetti si realizzino quando gli amministratori locali ci mettono non solo lavoro, ma anche cuore. Si realizzano quando si lavora assieme, senza ideologie o bandiere – ha sottolineato –. Oggi Palmanova può diventare centro di una cultura di pace. Questi cimeli rappresentato ciò che questa regione è stata a livello nazionale stata per la nazione. Dalle tragedie ora è il tempo di farne tesoro per parlare al mondo di pace. Importante dare continuità a cosa potrà diventare questo museo. E inoltre bisogna parlare all’estero di Palmanova e di tutta la regione».

È del giugno scorso la firma da parte del Consiglio dei Ministri, con la quale si sancisce l’ultimo sì utile al trasferimento di Porta Cividale con annesso Museo Militare allestito nel Dongione, della Caserma Isonzo in Piazza Grande e di un’ampia area dei Bastioni Unesco compresa tra Porta Cividale e Baluardo Donato, dallo Stato alla Regione e poi contestualmente al Comune di Palmanova. Una firma attesa da tanti anni in città, un iter partito con la richiesta del Comune nel lontano luglio 2014 e che ha visto 11 anni di attesa per portarsi a compimento.

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