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Palmanova. Lo psicoterapeuta Pellai parla “dell’età dello tsunami”

Un appuntamento speciale quello in calendario per martedì 12 marzo a Palmanova promosso nell’ambito del percorso legato al «Progetto Crescendo» a cura del Consorzio il Mosaico. Alle 18, infatti, al teatro Gustavo Modena il medico e psicoterapeuta Alberto Pellai incontrerà il pubblico per parlare di quella che ama definire “l’età dello tsuAnami” ovvero la preadolescenza perché – spiega – «è l’età più fragile e vulnerabile».
«Fino al giorno prima – ci ha spiegato Pellai a margine di un incontro tenutosi recentemente a Pozzuolo – nostro figlio era un bambino angelico, e ora di colpo è pronto a darci battaglia su tutto e vuole vivere emozioni intense e improvvise, come sulle montagne russe». «Lo tsunami che ci sta travolgendo si chiama preadolescenza, ed è bene sapere fin da subito che non c’è cura – prosegue sorridendo Pellai – ma un segreto per sopravvivere, sì: capire cosa sta succedendo in un cervello in piena evoluzione, che funziona in modo diverso rispetto a quello di un adulto».
Recentemente lei è rimasto molto colpito dal modo in cui Jannick Sinner, alla vittoria degli Australian Open, ha ringraziato i suoi genitori. Cosa ci suggeriscono le sue parole?
«Nel discorso fatto durante la premiazione, Sinner ha ringraziato i suoi genitori che gli hanno lasciato la libertà di diventare chi davvero desiderava essere. Forse non tutti sanno che la sua passione per lo sport lo ha prima visto gareggiare con gli sci. Fino a 13 anni Sinner è stato uno sciatore di successo. Poi ha ha deciso di lasciare lo sci e di dedicarsi al tennis. Sapere queste cose, fa comprendere il significato di ciò che Sinner ha detto dei suoi genitori. Spesso abbiamo la tentazione di proiettare le nostre aspettative sui figli, i genitori di Sinner hanno invece deciso di metterle da parte lasciandogli, proprio nell’età dello tsunami, la responsabilità di scegliere ogni giorno chi voleva diventare. Non tutti i nostri figli saranno campioni. Ma tutti i nostri figli possono davvero trovare il loro posto nel mondo».
L’ultimo libro che ha da poco pubblicato insieme a sua moglie è un romanzo sulla “body positivity” (movimento che promuove l’accettazione del proprio corpo, ndr) destinato ai lettori tra i 10 e i 14 anni, la cui protagonista è Viola. Qual è il lato bello che ci fa scoprire?
«Ciascuno di noi ha punti di forza e fragilità. L’errore è pensare che il lato più bello sia quello che ci viene imposto dagli altri, spesso da un mondo esterno che propone un modello irraggiungibile. All’inizio anche Viola la pensa così, ma man mano che la storia va avanti, scoprirà di avere parecchi lati belli che non sospettava di avere. Ma soprattutto, con un circuito virtuoso, farà sì che anche le persone intorno a lei – famiglia, amici – si metteranno in cerca dei loro insospettati lati più belli». Il punto per Viola non saranno più i chili eventualmente da perdere, ma un nuovo approccio verso la vita».
L’incontro del 12 marzo è realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASUFC, il Convito Salesiano “San Luigi” e l’Associazione SIDEF FVG e con il contributo della Fondazione Friuli.
Anna Piuzzi

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