Il Segretario di Stato Vaticano interverrà a Castellerio all’incontro sul volume che racconta il vescovo friulano nell’Albania dei regimi totalitari
Sarà il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, a presentare domani, mercoledì 21 giugno a Udine il volume «Il dramma dell’Albania nel racconto del delegato apostolico Leone G.B. Nigris (1938-1944)», pubblicato dall’Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli per i tipi di Forum. L’evento avrà luogo al centro culturale “Paolino d’Aquileia” di via Treppo 5/b, a Udine, alle 16.30. Oltre al card. Pietro Parolin interverranno l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, il presidente dell’Istituto Pio Paschini, Cesare Scalon, e il curatore della pubblicazione, Anesti Naci.
Dalla Carnia – in particolare da Ampezzo – all’Albania dilaniata dal regime monarchico prima, dalla dittatura social-comunista di Enver Hoxha poi. Con il drammatico inframmezzo dell’invasione italiana durante la Seconda guerra mondiale. È il contesto in cui si trovò a operare mons. Leone Giovan Battista Nigris nelle sue vesti diplomatiche di delegato apostolico per la Santa Sede presso il Paese balcanico. Nei suoi sette anni di servizio, il presule carnico scrisse dettagliate relazioni per la Segreteria di Stato, appunto pubblicate ora dall’Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli.
Il volume con le relazioni di mons. Nigris costituisce una fonte essenziale per conoscere e capire la storia dell’Albania nel corso del secolo XX. «L’interesse dell’edizione – spiega Cesare Scalon, presidente dell’Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli – sta nel suo carattere di fonte assolutamente originale e al contempo nella persona stessa del curatore Anesti Naci che, da albanese, conosce il proprio popolo, le vicende della sua storia, e che sulla propria pelle ha vissuto i non lontani cambiamenti politici, sociali e culturali della nazione, come le dinamiche ancora in atto».
È proprio Anesti Naci, studioso albanese che da vent’anni vive a Udine e curatore della pubblicazione, a tracciarne le linee di interesse. «Quello tra il 1938 e il 1944 – spiega Naci – fu un periodo drammatico per l’Albania e l’Italia, non solo dal punto di vista storico, ma anche nell’interpretazione storiografica, che nei due paesi soffre molto della rilettura ideologica. Le relazioni di mons. Nigris per la Segreteria di Stato hanno quindi un doppio valore, storico e storiografico, a cui si aggiunge una valenza culturale per guardare sotto una nuova prospettiva i rapporti tra i due paesi».
«Oltre che far piacere, la presenza del card. Parolin ci riempie di onore – prosegue Naci –. Dice un interesse della Santa Sede a far conoscere la figura di questo suo delegato apostolico, mons. Nigris, che in quegli anni svolse un ruolo importante non solo dal punto di vista diplomatico, ma anche umano. Egli ebbe a che fare con problematiche mai vissute prima: oltre all’invasione italiana, ci furono l’8 settembre, la nascita del movimento partigiano, eccetera. Nigris inoltre si impegnò molto nella salvezza dei soldati italiani in Albania, oltre che degli ebrei».
Il libro è pubblicato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito del progetto “Identità culturale del Friuli”, con il sostegno della Fondazione Friuli e dell’Arcidiocesi di Udine.