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Economia

Partecipazione dei lavoratori all’impresa: già 1000 firme raccolte

Successo dell’iniziativa della Cisl, partita un mese fa, per supportare la legge di iniziativa popolare

Il tema della partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa piace in Friuli Venezia Giulia, tanto che in poco più di un mese sono state raccolte già un migliaio di firme, per supportare la legge di iniziativa popolare promossa dalla Cisl con l’obiettivo di aprire a tutti i luoghi di lavoro la partecipazione dei lavoratori alle scelte cruciali dell’azienda. “Poter partecipare significa avere un maggiore protagonismo sul luogo di lavoro: non parlaimo di teoria, ma di qualcosa di molto concreto. Ad esempio, significa entrare nei cda, e soprattutto incidere su tutto quello che attiene l’organizzazione del lavoro, non solo sui turni, ma sulle prospettive aziendali con ricadute sui salari, sui processi produttivi, sul grado di innovazione” – spiega il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco. La campagna di raccolta firme è partita le scorse settimane in tutto il Friuli Venezia Giulia ed ha fatto tappa nelle principali piazze della regione e proseguirà ancora. In particolare, la campagna ha come obiettivo dare piena applicazione dell’articolo 46 della Costituzione, che sancisce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende e a contare di più con l’ambizione di innovare il quadro delle relazioni sociali e industriali, sostenendo soluzioni contrattuali che consentano ai lavoratori di accedere a quattro modalità di partecipazione: quella gestionale, che garantisce ai lavoratori di entrare nei cda, compartecipando alle scelte strategiche delle proprie aziende; finanziaria, attraverso la quale chi lavora avrà la possibilità di partecipare a nuove forme di azionariato diffuso e a nuove modalità di distribuzione degli utili; organizzativa, che prevede incentivi e meccanismi premianti per le aziende che consentiranno a chi lavora di contribuire alle politiche per l’innovazione e all’efficientamento dei processi produttivi; ed, infine, consultiva con i sindacati consultati in via preventiva e obbligatoria su molte scelte strategiche in più rispetto a quelle previste dalla legislazione attuale. 

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