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“Perché Udine resti prima in Italia serve coesione sociale”

Il primo posto di Udine e della sua Provincia nella classifica della vivibilità del Sole 24 Ore, appena ottenuto, è un buon auspicio per il 2024, “e la prima condizione per ripetere l’eccellenza è la coesione sociale”. Così il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni nella conferenza stampa di fine anno, tenutasi nel salone del Popolo di palazzo D’Aronco, giovedì 28 dicembre.

Il sindaco ha passato in rassegna quanto fatto nei primi 8 mesi di amministrazione: “Abbiamo molto lavorato sul sociale: la manovra finanziaria prevede che il 37% degli udinesi non pagherà più l’addizionale Irpef, 2.400 famiglie non pagheranno più la Tari, 200 pagheranno un costo simbolico per la mensa. Abbiamo lavorato molto sull’aumento dei posti negli asili nido, passati da 114 a 150, e nei centri estivi (150 in più)”. De Toni ha ricordato poi il progetto Pinqua di riqualificazione degli edifici di edilizia residenziale pubblica nel quartiere di San Domenico e l’apertura della Stazione di Posta per i senza dimora.

Tra gli obiettivi del 2024 la partecipazione, con la creazione dei nuovi consigli di quartiere in cui saranno presenti rappresentanti di parrocchie e associazioni, e la sicurezza partecipata, con l’attivazione di una app con cui i cittadini potranno segnalare alle forze dell’ordine situazioni di gravità.

In tema di rapporti con la Regione, il sindaco di Udine ha ricordato il “patto territoriale che abbiamo proposto alla Regione legato al fatto che Udine e Trieste sono i due nodi d’arrivo del corridoio Baltico Adriatico. Oltre ai trasporti ferroviari, compito di Rfi, abbiamo immaginato la rigenerazione dell’ex Safau, di Borgo Stazione, con un parcheggio multipiano che consenta lo scambio di persone che arrivano in auto e poi prendono il treno e viceversa; la riqualificazione dei viali che portano all’ospedale più grande della Regione, il Santa Maria della Misericordia, e al centro studi (viale Cadore e viale Leonardo da Vinci) e del Cavalcavia Simonetti”. E ancora tra gli impegni ci saranno “la matassa da sbrogliare dello Stadio Friuli 2.0” e il progetto sul PalaCarnera, progetti su cui punteremo senza nulla togliere allo sport dilettantistico”.

Inoltre a gennaio partiranno le sperimentazioni per la revisione del modello di raccolta rifiuti, sulla base di uno studio della Net, con progetti pilota che prevedono l’utilizzo di strutture “Eco Point”.

Il 2024 sarà anche l’anno del trentennale di Friuli Doc e l’obiettivo “è organizzare attorno a questa manifestazione un momento significativo di rapporti con il territorio, coinvolgendo i siti Unesco del Friuli, la Barcolana, Pordenonelegge, Gusti di Frontiera. E con il sindaco di San Daniele e quelli del Collio abbiamo avuto incontri per legare Friuli Doc a due eccellenze mondiali: il prosciutto di San Daniele e i vini bianchi del Collio. Far diventare Udine cap0itale della scienza e della cultura del cibo è un modo per proiettare la città a livello internazionale”.

Intento di De Toni è anche quello di mantenere “un dialogo fattivo con la minoranza in Consiglio comunale, che in questi primi mesi abbiamo voluto fosse un nostro tratto distintivo”. “La coesione sociale – ha concluso De Toni – + la prima condizione per ripetere l’eccellenza ed essa si può ottenere con la comprensione degli altri, delle loro istanze, delle diversità, a partire da quelle della minoranza in Consiglio comunale, che rappresenta, ricordiamocelo, la metà della città”.

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