L’opera, del XVI secolo, è conservata ai Civici musei di Udine
In un paesaggio su cui è calata la notte, un fascio di luce illumina un angelo che sostiene il corpo esanime di san Francesco, disteso a terra con gli occhi chiusi. È il soggetto del dipinto “San Francesco riceve le stimmate”, risalente alla fine del XVI secolo e attribuito da diversi studiosi alla mano di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (1571 – 1610), conservato da oltre un secolo dai Civici Musei di Udine, e il cui restauro è stato presentato oggi nel capoluogo friulano. Olio su tela di proprietà della Parrocchia di Santa Maria Assunta di Fagagna, in prestito ai musei, il dipinto necessitava da decenni di un accurato restauro.
“L’opera restituita all’originario splendore dà grande prestigio alle collezioni d’arte antica dei Civici Musei, che oltre al Tiepolo possono vantare anche questo straordinario Caravaggio”, ha detto il sindaco, Pietro Fontanini, presentando il restauro insieme con l’assessore alla cultura Fabrizio Cigolot.
Citata per la prima volta nel 1607 nel testamento dell’abate di Pinerolo Ruggero Tritonio, in seguito la tela passò in eredità alla nobile famiglia friulana dei Fistulario e fu il conte Francesco a donarla alla parrocchia di Fagagna nel 1852. Trasferita nel Museo civico di Udine nel 1911, da allora la tela è stata più volte oggetto di studi circostanziati: ritenuta inizialmente autografa da Adolfo Venturi, fu in seguito giudicata una buona copia da Roberto Longhi. Nel 1929 fu rintracciato, presso una collezione privata triestina, un dipinto di analogo soggetto, in seguito passato in proprietà al Wadsworth Atheneum di Hartford, considerato l’originale di cui il quadro udinese sarebbe una replica o una copia. Nel 2000 Glauco Benito Tiozzo ha avviato un nuovo studio che lo ha condotto a ripristinare, per il dipinto, l’autografia caravaggesca.