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Stabile all’1,2% l’inflazione. Ma la spesa costa il 6,6% in più. Frutta carissima: +19,6%

A gennaio si conferma all’1,2% l’aumento tendenziale – ovvero rispetto allo stesso mese del 2023 –  dei prezzi a Udine, ovvero lo stesso registrato a dicembre. L’aumento congiunturale, cioè rispetto al mese precedente, dicembre 2023 – è dello 0,3%. A farlo sapere l’Unità operativa statistica del Comune di Udine.

A trainare la salita dei prezzi sono i prodotti alimentari, con +6,6% rispetto a gennaio 2023 e +0,9% rispetto a dicembre. Carrello della spesa più pesante soprattutto a causa dell’aumento del costo di oli e grassi (+22,5% l’aumento tendenziale, +1,7% quello congiunturale), frutta (+19,6%; +1,6%) la frutta (+17,5%; +2,6%).

In calo a livello tendenziale i costi di abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-14,8%), soprattutto grazie al -41,9% di energia elettrica (-1,5% rispetto dicembre), -26,3% del gas (che però rispetto a dicembre è aumentato dell’8,2%), -8,1% del gasolio da riscaldamento (-0,2%) e il -27,6% dei combustibili fossili (-1,1% il dato congiunturale).

A livello italiano tra le città più grandi (superiori a 150 mila abitanti9 l’inflazione più elevata si osserva a Napoli a gennaio con un tasso del 1,9%, pari a più del doppio di quello medio nazionale (lo 0,8%). Seguono Perugia e Trieste (+1,7% entrambe). Le variazioni tendenziali più contenute si registrano a Reggio Emilia (-0,4%) e a Campobasso (-0,7%) e i prezzi risultano in calo anche ad Ancona (-0.3%) e Modena (-0,2%).

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