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Chiesa

Terminata l’assemblea CEI. La sintesi dei lavori dei Vescovi italiani

Si è conclusa nella tarda mattinata di giovedì 23 febbraio la 79a assemblea generale della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana. Come di consueto, il comunicato finale ha sintetizzato i lavori dei Vescovi, la cui assemblea è stata aperta dalle parole di Papa Francesco. «Il Santo Padre non ha fatto mancare il suo incoraggiamento – si legge nel comunicato -. Con paternità e in comunione fraterna ha condiviso, attraverso i racconti dei Pastori, i vissuti delle diverse comunità». A nome dei Vescovi, il cardinale presidente Matteo Maria Zuppi ha espresso gratitudine al Pontefice per l’accompagnamento e la vicinanza.

Cinque temi emersi dal Cammino sinodale italiano

L’Assemblea Generale ha discusso della nuova fase del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia. Il percorso svolto finora «è culminato nel tempo sapienziale (2023-2024), durante il quale sono emerse cinque tematiche: la missione nello stile della prossimità; i linguaggi e la comunicazione; la formazione alla fede e alla vita; sinodalità e corresponsabilità; la riforma delle strutture». Il lavoro del Cammino sinodale, nell’attuale passaggio dalla fase sapienziale a quella profetica (2024-2025), sarà «dare forma a uno stile ecclesiale di “prossimità missionaria”, su temi come la cultura, la questione formativa e la corresponsabilità».

Cultura, formazione, corresponsabilità

La cultura, si è precisato, va intesa come «spazio in cui far dialogare in modo critico e costruttivo la rivelazione cristiana con le domande e le acquisizioni di oggi in una dinamica di mutuo apprendimento». In questo ambito si sente come cruciale «una attenzione ai linguaggi, non per un semplice lavoro di adattamento e condiscendenza, ma per assumere il vissuto umano come luogo teologico». Sulla questione formativa, è stato evidenziato che, a partire dall’iniziazione cristiana, «essa non può più limitarsi ai bambini e ai ragazzi, ma è chiamata a diventare un processo continuo di crescita nella vita cristiana di tutti i battezzati, soprattutto dei ministri ordinati, con un focus particolare sulla formazione liturgica. Infine, la corresponsabilità: coinvolge la riflessione, ad esempio, sugli organismi di partecipazione, sui ministeri, sul ruolo delle donne nella Chiesa, sulla gestione delle strutture, sulla trasparenza e le sue forme concrete di attuazione».

Dai vescovi perplessità sull’autonomia differenziata

Nel quadro della fase profetica del Cammino sinodale si inserisce anche il ruolo della Chiesa nel contesto italiano: lo stato di salute del Paese e il contributo che la Chiesa può offrire in termini di testimonianza e di riflessione sono stati al centro del confronto assembleare. In particolare, è stato evidenziato come «alcuni progetti legislativi rischiano di accrescere il gap tra territori oltre che contraddire i principi costituzionali». Per i Vescovi «È in gioco il bene comune che può e deve essere promosso sostenendo la partecipazione e la democrazia», entrambi valori al centro della 50ª Settimana Sociale dei Cattolici, in programma a Trieste dal 3 al 7 luglio.

Servono «voci profetiche» e passi concreti su denatalità, missioni, pace

I Presuli hanno fatto loro l’appello del loro Presidente ad «aiutare la discussione critica delle ideologie, dei miti, degli stili di vita, dell’etica e dell’estetica dominanti», in quanto fede e cultura sono due dimensioni che necessitano l’una dell’altra. «È fondamentale – dicono i Vescovi – proporre chiavi di lettura della realtà, accompagnando e indirizzando le donne e gli uomini di oggi, e in particolare i giovani, con visioni e azioni lungimiranti. Sono diverse, infatti, le questioni che interessano la comunità italiana e che hanno bisogno di una parola profetica. È il caso della denatalità, del fenomeno migratorio e della pace. Se da un lato occorrono soluzioni strutturali per garantire alle nuove generazioni stabilità e occupazione, dall’altro è importante ripetere che senza generatività e accoglienza non c’è futuro né speranza. Per i Vescovi, inoltre, bisogna lavorare per costruire la pace, senza reticenze e con passi concreti quali, ad esempio, la scelta di non investire su realtà che finanziano la produzione e il commercio di armi».

Calo sensibile dell’8xmille. Approvata la ripartizione 2024

Nella loro assemblea, i Vescovi si sono poi soffermati sull’annoso tema della tutela dei minori, per il quale – dopo la pubblicazione delle Linee guida del 2019 e delle Linee di azione del 2022 -, è stato annunciato un convegno nazionale il 29 maggio. Spazio poi all’approvazione del Rito per l’istituzione del ministero del Catechista e l’approvazione della ripartizione delle somme derivanti dall’8xmille per l’anno 2024, il cui gettito ha fatto registrare un sensibile calo (-1,4%) rispetto all’anno scorso. La somma relativa all’otto per mille dell’IRPEF assegnata alla Chiesa Cattolica per il 2024 risulta pari ad € 910.266.483,20 (la ripartizione per macro-aree: 27% per esigenze di culto e di pastorale; 30% per interventi caritativi; 43% per sostentamento del clero).

 

 

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