Abbonati subito per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie
Politica

Terzo mandato, Fedriga: no allo scontro tra forze politiche

«Penso che sul terzo mandato e in generale sulle regole della partecipazione democratica dei cittadini non si possa consumare uno scontro tra forze politiche, tra maggioranza e opposizione. Bisogna ragionare in termini di principio. Come possiamo far partecipare i cittadini e rappresentare al meglio la volontà dei cittadini? Altri discorsi, che siano l’opportunità del momento, dell’uno o dell’altro, li ritengo controproducenti per una visione che deve essere generale e super partes sulla partecipazione dei cittadini». È quanto ha dichiarato stamani il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, a Trieste parlando con i giornalisti.

«Entrando nel concreto – ha proseguito Fedriga –, abbiamo visto anche in passato che coloro che hanno leggi elettorali su misura dopo sono anche quelli che hanno pagato quelle stesse leggi elettorali. Mi sembrerebbe particolare che chi ha il mandato diretto del popolo abbia delle limitazioni rispetto al numero di mandati, mentre chi invece non ce l’ha, ovvero parlo dell’elezione diretta, non abbia alcun tipo di limite. Dovrebbe essere viceversa. Quando c’è la totalità della base elettorale che si esprime è giusto che possa esprimersi liberamente senza dei vincoli che condizionino il numero di mandati. Dopo di che le coalizioni sceglieranno liberamente chi proporre a quella singola comunità in modo molto aperto, perché abbiamo avuto anche dei casi (penso al Molise e alla Sardegna), dove dopo il primo mandato la coalizione ha proposto un altro candidato presidente. Non è automatico che chi ha fatto il secondo mandato debba fare anche il terzo, ma mettere dei vincoli per norma, togliendo a prescindere la volontà dei cittadini, anche quando magari il governatore ha un grande consenso e i cittadini lo rivogliono, mi sembra sbagliato».

Congresso straordinario della Lega

Riguardo ad un Congresso straordinario della Lega, Fedriga ha affermato: «Non lo so se ci sarà, io sono Presidente della Regione e non ho incarichi di partito. Aspetto di saperlo, ma ad oggi non mi risulta».

Inchiesta Covid

Fedriga ha risposto anche alle domande dei giornalisti riguardo alla Commissione d’inchiesta Covid. «Timori non ci sono – ha affermato –. Per quanto mi riguarda spero che la Commissione serva a valutare soprattutto in prospettiva le azioni da compiere nel caso ci trovassimo in un’emergenza, speriamo di no, come quella del Covid, ma non deve servire a mettere sotto processo l’uno o l’altro, perché si è agito in un momento di emergenza, penso con scelte coraggiose e la volontà di difendere la popolazione di questo Paese».

Voto dei Comuni

Sul voto dei Comuni, Fedriga ha detto «Noi non abbiamo ancora un testo. Ho visto una citazione spropositata da parte delle opposizioni rispetto a un testo che ancora non c’è. Ci incontreremo lunedì con la maggioranza, faremo delle valutazioni. Mi sembra particolare che l’opposizione parli addirittura di golpe sulle votazioni nei Comuni, oltretutto su ipotesi che sono state scritte sui giornali ma che ricalcano, ad esempio, quanto ha fatto la Provincia di Trento e Bolzano quando governava la sinistra». «Non ho capito – ha concluso il presidente del Fvg – perché quando una scelta di migliore organizzazione la fa il centrosinistra, se la dovesse fare il centrodestra è un golpe. È questa visione un po’ particolare che hanno le opposizioni in queste Regioni».

Centrodestra, “dialettica” o conflittualità?

Riguardo alle differenti posizioni della maggioranza, quello che si sta verificando per Fedriga «è una normale dialettica che c’è in maggioranza, quando una coalizione è fatta da più forze politiche, altrimenti tutti saremmo dello stesso partito. Sorprende che venga dipinta come una guerra all’interno del centrodestra. È ovvio che ci sono alcune posizioni che sono espresse con sensibilità diverse, ma il centrodestra è sempre in grado di trovare la sintesi. L’esempio lampante è quello della Sardegna, dove è stato detto “Centrodestra devastato in Sardegna” e in realtà il centrodestra si è presentato unito, mentre il centrosinistra si presenta separato, con due candidati. Poi è ovvio che magari uno porta avanti delle battaglie che caratterizzano quella forza politica, ma il centrodestra è sempre in grado di trovare la sintesi».

Articoli correlati