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Truffe digitali, conoscerle per evitarle

Secondo l’Istat nel 2024 il 35% degli over 65 ha subito almeno un tentativo di truffa online; il 70% degli anziani con scarsa alfabetizzazione non sa riconoscere un messaggio di phishing; le denunce di truffe online sono aumentate del 40% fra il 2020 e il 2024. Queste, come si diceva, non riguardano solo gli anziani ma anche i professionisti.
Nel 2024, la Polizia postale ha trattato 18.714 casi di truffe online con un incremento del 15% rispetto ai 16.325 del 2023. Il numero di persone coinvolte in truffe e tentativi è stato di 2,8 milioni. A segnalarlo è il Movimento difesa del Cittadino Fvg, lanciando una campagna informativa e di sensibilizzazione sul tema.

«Le truffe digitali hanno avuto una grande evoluzione nel corso del tempo: prima assistevamo a numerosi tentativi di frode via email, o attraverso sms, con un italiano sgrammaticato – segnala il Movimento –. Dopo la pandemia e con l’evoluzione tecnologica le frodi si sono fatte più sofisticate, sempre più spesso ci troviamo di fronte a messaggi scritti in un italiano perfetto, e i frodatori quando contattano la vittima al telefono non hanno alcuna inflessione dialettale, adattano la loro comunicazione in base alla reazione di chi risponde e, a volte, sono organizzati come veri e propri contact center».

Si tratta di «strutture molto organizzate che riescono a indurre i “clienti”, generando loro ansia o giocando sui legami affettivi, a effettuare ad esempio delle operazioni di bonifico per mettere in salvo i propri risparmi. Spesso infatti le truffe si fondano sullo spoofing, l’impersonificazione dei canali (il numero di telefono o l’sms) della banca o dell’istituto di credito. La vittima crede insomma di ricevere una comunicazione dalla propria banca, da un’istituzione reale, da una fonte affidabile, mentre la sta ricevendo da frodatori.
Vittima non sono solo gli anziani o i più fragili, le truffe colpiscono in modo indiscriminato fasce di utenti molto ampie, compresi coloro che hanno una buona conoscenza delle tecnologie.

Ct._Vademecum_come difendersi da Truffe digitali_MDC FVG_compressed

Prima di agire, prendersi il giusto tempo

Mdc Fvg raccomanda dunque a tutti i consumatori attenzione «quando riceviamo mail, messaggi su whatsapp, sms» e «prima di agire» di prendersi «il giusto tempo. Spesso la fretta non è una buona consigliera e ci induce a correre rischi. Emotività e senso di urgenza sono infatti le leve usate dai truffatori per carpire la fiducia delle persone. I truffatori usano un tono perentorio mentre, se trovano una vittima che li incalza e non si fida, cercano di avere un tono più calmo.

Il ricorso al social engineering (ingegneria sociale) è una tecnica di persuasione che punta a conquistare la fiducia della persona per indurla a compiere azioni non sicure, come quella di comunicare dati personali, informazioni sul proprio conto corrente, aprire allegati o link che si rivelano dannosi.

Le truffe più diffuse: sentimentali, della banca, falsi investimenti

In alcuni casi, segnala Mdc Fvg, le telefonate vengono fatte camuffando il telefono della banca, altre volte si fa ricorso al QR code (scansionando il QR code non si apre un documento, ma viene data la possibilità di scaricare un malware).

Una truffa tipica di “manipolazione del cliente” è ad esempio la richiesta di eseguire un bonifico urgente per stornarne un altro.

Particolarmente odiose sono le truffe sentimentali. Un esempio tipico è quello del sedicente figlio o nipote che chiede denaro per una situazione di urgenza, dicendo di aver cambiato numero di telefono. Diverse frodi capitano poi con persone che si contattano tramite social e web, nuovi “amici” che dopo aver instaurato una forma di relazione a distanza con la futura vittima, iniziano con forme svariate e pretesti vari – aiutare un parente malato, acquistare il biglietto aereo per coronare il proprio sogno d’amore o di amicizia – a chiedere denaro tramite dei bonifici, all’inizio di piccolo importo poi sempre più consistenti.

Fra le varie truffe digitali ci sono poi i falsi investimenti, quelli che prospettano opportunità di investimento allettanti e convincenti, in cui i truffatori si creano identità finte o assumono l’identità di persone reali che lavorano presso società di servizi finanziari. Quando la vittima richiede i proventi degli investimenti fatti, tramite bonifici spesso verso conti spesso esteri, i truffatori spariscono. E i soldi sono persi.

Da ultimo, continuano a circolare false email a nome del Ministero della Salute per ottenere dati personali e finanziari con la scusa di mantenere attivo il Fascicolo Sanitario Elettronico e particolarmente diffuse sono le truffe con falsi messaggi Inps per ricavare dati utili al furto dell’identità digitale.

Come difendersi?

Innanzitutto, mai inviare denaro a chi non si conosce, è bene fare ricerche in rete: qualcuno potrebbe già essere stato vittima della stessa frode. Nel caso delle truffe riguardo a operazioni economiche, ricordare che gli sms reali della banca non contengono link a pagine di accesso alla banca; un vero operatore non chiederà mai credenziali, codici o numeri delle carte. Se si è davvero convinti di essere vittima di una frode, fuori orario dal servizio clienti, il modo più semplice per difendersi – suggerisce Mdc Fvg – è bloccare temporaneamente le carte e il servizio di banca online.
Per quanto riguarda i tentativi di furto dell’identità digitale, ricodare di accedere sempre attraverso il portale ufficiale SPID o il proprio Gestore e non condividere video che ritraggono il nostro volto: nessun gestore SPID richiede video di riconoscimento con queste modalità. Infine:segnalare le truffe inviando le e-mail sospette a malware@cert-agid.gov.it.

Il Movimento difesa del cittadino invita gli utenti incappati nei tentativi di truffe a segnalarle a sportello_truffeonline@mdc.fvg.it; sportello-sos-consumer@mdc.fvg.it; sos@mdc.fvg.it o a chiamare il numero verde 800-324.520

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