«Carissimo don Alessandro, ti accompagnino ogni giorno le parole di Gesù: “Non abbiate paura degli uomini”. Vai come missionario del Vangelo in comunione col vescovo e gli altri confratelli, sostenuto dalla virtù della fortezza. Abbi il coraggio di “riconoscere testimoniare Gesù” davanti ad ogni uomo e in ogni situazione». Queste le parole che l’Arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha rivolto oggi in Cattedrale a don Alessandro Fontaine, nella solenne celebrazione per la sua ordinazione sacerdotale.
«Carissimo don Alessandro, ti accompagnino ogni giorno le parole di Gesù che sono risuonate in questa celebrazione: “Non abbiate paura degli uomini”. Vai come missionario del Vangelo in comunione col vescovo e gli altri confratelli, sostenuto dalla virtù della fortezza. Abbi il coraggio di “riconoscere testimoniare Gesù” davanti ad ogni uomo e in ogni situazione. Ti sostenga la sua promessa che egli, a sua volta, ti riconoscerà davanti al Padre che è nei cieli e alla fine del tuo lavoro nella sua Vigna ti accoglierà con sé e con tutti i missionari del Vangelo nel suo Regno». Queste le parole che l’Arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato, ha rivolto oggi in Cattedrale a don Alessandro Fontaine, nella solenne celebrazione per la sua ordinazione sacerdotale.
Nato a Bruxelles, 29 anni, don Alessandro è però stato battezzato a San Daniele ed è cresciuto tra il Belgio e il Friuli.
«In questo tempo della vita della Chiesa il cuore dei vescovi e dei presbiteri deve essere abitato da una passione missionaria – ha ricordato l’Arcivescovo nell’omelia –, come richiede con molta convinzione anche Papa Francesco nella sua esortazione apostolica programmatica “Evangelii gaudium”. La Chiesa è chiamata dallo Spirito ad andare per nuovi sentieri lungo i quali poter incontrare gli uomini e le donne e portare loro il grande annuncio che abbiamo sentito riassunto dalle parole di S. Paolo: “La grazia di Dio e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti”».
Un richiamo, quello di mons. Mazzocato, che interpella tutti. «Anche nella nostra Chiesa diocesana ci stiamo avviando su nuovi percorsi – ha ricordato il pastore –, spinti dal desiderio che sia più efficace l’annuncio del Vangelo e che la grazia, che Dio ci dona Cristo, inondi mente e cuore di tante persone perché di quella grazia e solo di quella grazia hanno bisogno».
Cosa ci si attende, dunque, da un nuovo sacerdote, oggi? In don Alessandro «le persone si aspetteranno di sentire un animo di missionario», ha proseguito l’Arcivescovo, «infiammato dalla passione di portare la Parola di Gesù e i sacramenti di Gesù a quanti incontrerà lungo la sua strada».
E come fare a vivere ogni giorno e con fedeltà questa missione? «Dovrà avere nel cuore e nella mente la virtù della fortezza». «Il coraggio apostolico di un sacerdote – ha spiegato ancora l’Arcivescovo – nasce non dalla fiducia che questi pone sulle proprie capacità di convinzione o di leadership ma sulla potenza che ha in sé la Parola di Dio che egli, come servo fedele, annuncia in ogni occasione che gli viene offerta; sulla potenza dello Spirito Santo che opera straordinariamente nel ministero di un presbitero quando egli predica, quando proclama le parole di Gesù sul pane e il vino nella celebrazione eucaristica, quando dichiara il perdono dei peccati al peccatore pentito. Il coraggio apostolico è una virtù per persone povere e umili ma che non abbandonano mai il campo perché non si affidano alle proprie forze umane ma sulla potenza di Dio che, mediante l’ordinazione sacramentale, prende possesso della vita del presbitero».
Un’ampia intervista a don Alessandro Fontaine è pubblicata sul numero de “la Vita Cattolica” in edicola.