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Pedemontana

Val Torre. Anello della Grande Guerra, 6 milioni di euro

Mobilità lenta, valorizzazione del territorio e pedalate nella storia, il tutto su un tracciato militare in quota realizzato ai tempi del primo conflitto mondiale. Sono queste le coordinate del progetto volto alla realizzazione dell’anello cicloturistico della Grande Guerra nelle Valli del Torre, finanziato dalla Regione con un importo che sfiora i 6 milioni di euro.

Il tracciato in quota

Il tracciato riprenderà la mulattiera che venne costruita, durante il conflitto del ‘15-’18, per raggiungere un ricovero militare sul Gran Monte (che oggi è Rifugio Ana nonché, durante la bella stagione, punto d’appoggio per i pellegrini del Cammino celeste) e proseguirà poi fino a Canebola, coprendo circa 15 chilometri – attraversando i territori di Taipana, Attimis e Faedis – e toccando la zona delle Malghe di Porzûs e un bunker che rimanda al periodo della guerra fredda.

Sarà recuperato un bunker

Per le Valli del Torre, che sul cicloturismo stanno puntando parecchio, si tratta dunque di un nuovo tassello di importanza strategica sul piano dell’offerta turistica. «La pista, studiata anche in funzione delle e-bike – ha evidenziato il sindaco di Taipana, Comune capofila dell’operazione, Alan Ceccutti –, si svilupperà ad un’altitudine che va dai 600 ai 900 metri. Arriverà fino a località Bocchetta di Sant’Antonio, sopra Faedis, dove si trova un bunker che verrà recuperato e aperto alle visite: gli farà da parallelo, a Taipana, un museo dedicato alla Grande Guerra e alla storia del territorio, che verrà allestito in un immobile affacciato sulla piazza del paese. Completeranno l’intervento la realizzazione di punti di sosta attrezzati e il posizionamento di una tabellonistica didascalica».

L’incrocio con altri percorsi

L’itinerario incontrerà poi percorsi già esistenti, andando a comporre una rete sentieristica di particolare rilievo, tanto che Cecutti immagina già, un domani, di poter ampliare ulteriormente il percorso, dal momento che a fondovalle sono già in fase di realizzazione, a cura della Comunità di Montagna del Natisone e Torre, dei tratti di ciclabile.

Si guarda alla Slovenia

Entusiasmo e soddisfazione anche ad Attimis e a Faedis. In particolare il sindaco di Attimis, Sandro Rocco, ha evidenziato come grazie ad una variante alla ciclovia Fvg3 si potrà garantire i collegamenti ciclabili da Tarcento fino a Cividale, dando così «completezza a un piano di potenziamento dell’offerta cicloturistica su cui si sta lavorando da parecchio e nel quale i territori ripongono grandi aspettative». Sulla stessa lunghezza d’onda il primo cittadino di Faedis, Luca Balloch, che ha anticipato che in prospettiva ci sono già interlocuzioni in corso con la Slovenia per sviluppare ulteriormente la rete.

Anna Piuzzi

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