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AmbienteFriuli Orientale

Valli del Natisone, turismo diffuso e sostenibile

È la ricettività – dunque il numero dei posti letto, ancora troppo carente – uno degli snodi fondamentali per lo sviluppo delle Valli del Natisone. Attraverso il progetto «Benecia 2028» si punta infatti allo sviluppo turistico con l’obiettivo del raddoppio dei pernottamenti in cinque anni. Ecco allora che la prossima riapertura dell’hotel e del ristorante «al Vescovo/casa Škof» di Pulfero, storica infrastruttura ricettiva e di ristorazione della Benecia chiusa ormai dal 2019, è un’ottima notizia. L’immobile è stato recentemente acquistato da una Srl e dovrebbe essere imminente l’avvio dei lavori di ristrutturazione per rimediare ai danni creati dal maltempo nel 2023, quando un grosso ramo si abbatté sull’immobile, danneggiandolo. Sembra che intanto partirà a breve anche la ricerca e selezione del personale. Ma di quanti posti letto parliamo? Di una cinquantina, per complessive diciotto camere. La sala del ristorante conta ben centoventi coperti. La nuova proprietà non ha invece acquistato il centro benessere attiguo all’hotel.

Intanto compie vent’anni l’albergo diffuso delle Valli del Natisone che festeggia questo importante traguardo con un completo restyling del sito internet. Qui l’offerta ricettiva è di venti alloggi, per centotrenta posti letto, immersi nei piccoli e tranquilli borghi sparsi nei comuni di Grimacco, Stregna, Drenchia, Savogna, San Pietro al Natisone, Pulfero, San Leonardo e Purgessimo. «Ognuno di questi alloggi – si legge sulla pagina web – ha una sua storia e dispone di caratteristiche uniche, ideali per accogliere viaggiatori in coppia, in gruppo, in famiglia o da soli. Le nostre graziose abitazioni sono frutto di un’attenta ristrutturazione che rispetta la tradizione del nostro territorio. Qui troverai un ambiente avvolto dalla magia dei boschi, dei prati e dalle imponenti montagne, con il monte Matajur a sorvegliare il paesaggio». Nel 2023 i pernottamenti sono stati ben quattromila, un record spinto anche dal desiderio del post pandemia di vivere una vacanza nella natura, ma con comunque mete culturali e artistiche a portata di mano. È quella dell’albergo diffuso una realtà nata a Comeglians, in Carnia, dall’intuizione del poeta Leonardo Zannier che insieme ai suoi studenti del politecnico di Zurigo progettò un articolato programma di sviluppo e riconversione del territorio. L’idea sottesa a quell’iniziativa era ridare luce e speranza alla Carnia, porre un freno allo spopolamento partendo dalla ristrutturazione degli edifici storici e dal coinvolgimento diretto della popolazione.

Anna Piuzzi

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