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Commento al Vangelo

«Viene colui che è più forte di me»

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,7-11)

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

 

Commento al Vangelo del 7 gennaio, Battesimo del Signore
(Is 55, 1-11; Is 2,1-6; 1 Gv 5, 1-9; Mc 1, 7-11
).
A cura di don Simone Baldo

Don Simone Baldo

«Viene colui che è più forte di me». Con queste parole Giovanni Battista presenta Gesù. A chi lo ascolta sembrano parole incredibili: chi può essere più forte di Giovanni Battista? La sua nascita è stata prodigiosa; la sua vita così rigorosa sembra impareggiabile e inimitabile; la sua missione di Battista, un vero successo: folle immense vengono da lui per farsi battezzare nel fiume Giordano. Come può non essere lui il Messia? Persino i farisei sentono il bisogno di chiederglielo: «Sei tu il Cristo? Sei tu Elia? Cosa dici di te stesso?». Persino Gesù stesso riconoscerà: «Tra i nati da donna non vi è uno più grande di Giovanni». Eppure Giovanni afferma: «Viene colui che è più forte di me». Lui è la voce che invita a spianare la strada al Signore che viene e quel Signore è nascosto in fila con i peccatori.

I peccatori gli obbediscono e ricevendo il Battesimo spianano la strada al Messia, liberandola da tutti i peccati che come sassi d’inciampo impediscono la piena comunione con Dio. Gesù è il più forte: è più forte di Giovanni ed è più forte anche dell’acqua del Giordano. È lui la vera acqua che lava via per sempre i peccati. Gesù è un’acqua prodigiosa: lui proviene dalla folla di peccatori, come l’acqua di Mosè era sgorgata dalla dura roccia di Massa e Meriba. Passando tra i peccatori, Gesù prende su di sé i loro peccati. Immergendosi lui stesso nel Giordano, li sconta al posto nostro e ci purifica, salvandoci e restituendoci la purezza e la gioia. In ogni cosa, Gesù prepara la sua Pasqua, la vera Pasqua. Come il Natale e l’Epifania rimandano alla Pasqua, così anche il Battesimo è un preludio pasquale. Nel Giordano, all’inizio della sua vita pubblica, Gesù è già totalmente obbediente al Padre. I cieli si aprono e la voce celeste conferma: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

La forza di Gesù è fare la volontà del Padre. Nella preghiera che lui ci ha insegnato e che noi abbiamo ricevuto nel nostro battesimo, ci dice di chiedere che sia fatta sempre la volontà del Padre. È il segreto per essere forti, perseveranti, gioiosi. Non seguire le voci del mondo, ma fare la volontà del Padre, i cui comandamenti non sono gravosi, come ci insegna San Giovanni nella seconda lettura. Amiamo lui e coloro che da lui sono stati generati, cioè i nostri fratelli battezzati. Una delle più grandi opere di carità e misericordia che possiamo fare oggi è suscitare il desiderio del Battesimo in chi non lo ha ricevuto e risvegliare la vita battesimale in coloro che si sono assopiti lungo il cammino. Lo facciamo con le stesse parole di Giovanni Battista, cariche di entusiasmo e passione: «Viene colui che è più forte di me!». Gesù è il più forte! Con lui non abbiamo niente da temere: lui è il più forte, ci difenderà da ogni pericolo, vincerà ogni nemico, anche il più temibile, ossia la morte. Con Gesù trionfa la vita! Con Gesù trionfa la grazia!
Con Gesù trionfa la luce! A lui la lode e la gloria nei secoli.

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