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Economia

Cassa integrazione all’Abs

Stop a parte della produzione. Sindacati: grave incertezza a causa della guerra in Ucraina

A causa della guerra in Ucraina, del caro energia e dell’incertezza delle future commesse, l’azienda Abs-Gruppo Danieli di Cargnacco ha deciso oggi d’intesa con i sindacati di aprire la cassa integrazione “al fine di tutelare le maestranze su fermate produttive e crisi di mercato”. Lo hanno comunicato attraverso una nota le segreterie provinciali e regionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil.

Oggi si è svolta una riunione tra l’azienda – dove una parte della produzione è stata interrotta oggi – le Rsu e i rappresentanti dei sindacati, David Bassi (Fiom), Francesco Barbaro (Fim) e Giorgio Spelat (Uilm), durante la quale si è condiviso che “la situazione difficile e incerta non permette previsioni non solo a medio termine, ma anche nel breve periodo”.  E’ stato pertanto concordato “un tavolo permanente di concertazione per poter monitorare la situazione e intervenire tempestivamente nel caso questa peggiorasse”.

Nella nota, i sindacati hanno puntualizzato che “l’esempio lampante della situazione veniva dato durante l’incontro stesso”, nel corso del quale “la fluttuazione del costo energetico passava dai 640 euro ai 710 euro megawattora”. I rappresentanti dei sindacati, a fronte di ciò, hanno ribadito le “preoccupazioni che stanno strangolando il settore siderurgico con il forte rischio di ricadute occupazionali”. 

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