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Opinioni

«Vacanze estive, spazio per ri-generarsi»

I termini vacanze e ferie hanno origine nella lingua latina: vacantia, sostantivato di vacans, dal verbo vacare, “essere vuoto”, “libero” o “senza occupazioni”, evoca l’idea di un periodo di tempo in cui si è liberi da impegni e responsabilità; feria, dal classico feriae -arum, collegato a festus (”festivo”) indica un giorno dedicato al culto, un giorno festivo e sacro, durante il quale non si svolgevano attività giudiziarie o pubbliche. Sono termini che richiamano la “ricreazione”, termine anch’esso derivante dal latino, recreare, “creare di nuovo” o “ristabilire”, insomma un atto di creazione o ripristino di qualcosa.

Questi termini, nel corso del tempo, in un’epoca materialista e consumistica, hanno perso la loro originaria idea di interrompere un’attività per rigenerarsi, assumendone più la valenza di distrazione, svago, divertimento, tempo per fare ciò che si vuole, come, quanto e quando si vuole, ma questo svilisce il tempo del riposo, sacro e utile per la rigenerazione di ogni essere che lavori e si impegni con serietà e responsabilità per lunghi periodi dell’anno.

Quest’estate può essere l’occasione per tutti – adulti, ragazzi, bambini – per ripensare al proprio tempo libero come un tempo da liberare da ciò che impedisce la nostra rigenerazione, la nostra ri-creazione, anche in modo sostenibile. Nelle lunghe giornate estive si tratta di liberare il tempo dalla fretta che la fa da padrona nella nostra quotidianità, di scrollarci di dosso l’ansia delle troppe cose da fare per dimostrare la nostra efficienza, dai rapporti frettolosi che caratterizzano le nostre giornate, per prenderci quelle pause che ci consentono di valutare se quanto abbiamo operato può essere considerato “buono”, “bello”, “adatto” o “conforme”, di modificare i nostri stili di vita, di assumere decisioni che aprano al cambiamento rigenerante. Le ferie possono così diventare un tempo di riflessione e di valutazione, un tempo di recupero fisico, mentale, spirituale per gettare basi nuove per il futuro.


Le vacanze sono un tempo valido da dedicare alla cura del nostro fisico, ristabilendo il rapporto ecologico con l’ambiente, immergendoci nella natura per farne esperienza con i cinque sensi, lasciandosi inebriare dai profumi che una stagione ricca di fiori e frutti ci dona e ci consente di gustare.
Le vacanze sono un tempo proficuo da dedicare alla mente, rigenerandola con buone letture di libri da acquistare, prendere in prestito nelle biblioteche, scambiarsi tra amici, con l’ascolto della musica, la visione di spettacoli cinematografici o teatrali – diversi offerti gratuitamente dalle nostre città e dalle località turistiche – con l’esplorazione di angoli sconosciuti delle città e dei paesi in cui viviamo, con la visita a musei e siti artistici…

Le vacanze sono un tempo prezioso per rigenerare la nostra socialità, il rapporto con le persone che ci vivono accanto, sono un tempo per parlarsi con calma, per riflettere sul modo in cui ci relazioniamo, per riconciliarsi, per chiedere scusa, ragionando con serenità sulle scelte e sui passi fatti o da fare, per progettare insieme il futuro. E tempo per giocare più a lungo con i bambini, per ascoltare senza fretta gli adolescenti, per discorrere con gli anziani, per recuperare rapporti trascurati con amici e familiari che non si vedono da tempo.

Le vacanze sono anche un tempo sacro da dedicare all’interiorità, alla spiritualità, ritagliandosi occasioni di silenzio per riflettere e approfondire la fede, per stare più a lungo sulla Parola del Signore, per partecipare a momenti di preghiera individuali e comunitari.
Le vacanze sono un tempo da riempire di senso, un tempo di rigenerazione, non da sprecare in eccessi e sballo che fanno perdere l’identità, da cui certamente non ritorniamo riposati e sereni per affrontare i nuovi impegni di studio e lavoro.
Elena Sindaco

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