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Chiesa

La Bibbia al centro

Il 22 gennaio si celebra la Domenica della Parola

Nella Chiesa si rinnoverà domenica 22 gennaio, terza del Tempo ordinario, la celebrazione della “Domenica della Parola”, istituita da Papa Francesco nel 2019. È lo stesso Francesco – nel Motu proprio fondativo di questa celebrazione, “Aperuit illis” – a tracciarne gli obiettivi: «La relazione tra il Risorto, la comunità dei credenti e la Sacra Scrittura è estremamente vitale per la nostra identità», scrive il Papa. «Senza il Signore che ci introduce – prosegue – è impossibile comprendere in profondità la Sacra Scrittura, ma è altrettanto vero il contrario: senza la Sacra Scrittura restano indecifrabili gli eventi della missione di Gesù e della sua Chiesa nel mondo».

A scuola della liturgia

«Certamente la Parola è un elemento che accomuna le confessioni cristiane, ma si pone nella terza domenica del Tempo ordinario per ben altri motivi». Così risponde don Loris Della Pietra, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, quando gli abbiamo chiesto se ci sia un legame tra la Domenica della Parola e la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, in corso di svolgimento dal 18 al 25 gennaio. «Il motivo di questa collocazione è molto semplice – spiega don Della Pietra – e va ricercato nella sua intonazione con le letture dei tre cicli (anno A, anno B e anno C) in questa particolare domenica». In effetti, scorrendo le letture dell’imminente terza domenica del Tempo ordinario, notiamo subito la consonanza: «Cristo mi ha mandato ad annunciare il Vangelo», afferma San Paolo ai Corinzi, mentre il Vangelo, in modo ancora più deciso, presenta l’inizio della predicazione di Cristo secondo Matteo: in sostanza, la prima “parola pubblica” annunciata da Gesù.

L’intuizione di mons. Battisti

Mettere al centro la Sacra Scrittura non è una novità nella Chiesa di Udine. È del 1998, infatti, l’istituzione della Festa diocesana del Verbum Domini, celebrata la domenica seguente alla festa del Battesimo di Gesù (cronologicamente, una settimana prima rispetto all’attuale Domenica della Parola). Fu l’arcivescovo mons. Alfredo Battisti a promuovere questa forma di valorizzazione della Sacra Scrittura, all’indomani della pubblicazione del volume unico della Bibbia in Friulano. «Da sette secoli si celebra la festa del Corpus Domini. In questa domenica celebriamo in diocesi la festa del Verbum Domini», esordì mons. Battisti il 18 gennaio di quell’anno, nella celebrazione istitutiva della Festa. Lo stesso Vescovo confidò, poi, di aver aperto questa tradizione «per richiamare la fede del popolo friulano sulla presenza di Cristo nella Sacra Scrittura, nella Parola di Dio contenuta nel libro eterno, la Bibbia». La Festa del Verbum Domini fu celebrata per diversi anni, poi la tradizione cadde in disuso. Non così le intuizioni di mons. Battisti, che possono trovare nuova linfa ancora oggi, a distanza di un quarto di secolo: «Vorrei che nelle Parrocchie – oggi diremmo “nelle Collaborazioni pastorali” – nascessero gruppi biblici o gruppi del Vangelo; vorrei che le famiglie valorizzassero la presenza del “Libro eterno” in casa; vorrei che ciascun cristiano legga, preghi la Bibbia, magari con il metodo della “lectio divina”».

In Carnia la consegna del Vangelo

La Domenica della Parola è valorizzata in alcune Parrocchie consegnando la Bibbia – o alcuni testi biblici – a determinate categorie di persone. Un esempio su tutti viene dalla Carnia, in particolare dalla Collaborazione pastorale di Gorto. Nelle Parrocchie di Comeglians, Tualis e Ravascletto (che comprendono anche le numerose frazioni) nella Domenica della Parola si consegna il Vangelo ad alcune persone specifiche (per esempio le famiglie, i catechisti, ecc.). Quest’anno sarà consegnato il testo del Vangelo di Matteo – che la liturgia propone nelle domeniche ordinarie di quest’anno liturgico – e la distribuzione è estesa a tutti i fedeli.

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