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Giubileo 2025Medio Friuli

Codroipo. Tanti eventi giubilari nel segno del Cristo Nero

La sua storia inizia sei secoli fa. Precisamente a Venezia, dove per centinaia di anni è stato oggetto di devozione. Poi, fili invisibili hanno fatto sì che il Cristo Nero – una scultura lignea – arrivasse nella comunità di Codroipo. Era il 1° dicembre 1808, ma solo qualche mese dopo, la particolare statua, con una solenne processione in occasione della Domenica delle Palme, troverà collocazione in una cappella della chiesa cittadina. Da allora la croce è diventata anche per le comunità del Medio Friuli il fulcro di una profonda devozione.

Un legame mai scalfito nel tempo che si rinnova con l’ostensione solenne del Cristo in occasione del Giubileo ordinario nel Duomo di Codroipo, a cui sono stati concessi dalla Santa Sede i requisiti di “chiesa giubilare”. Per i fedeli sarà, dunque, possibile ottenere l’indulgenza plenaria. Un evento che sarà accompagnato da numerose celebrazioni liturgiche, ma pure conferenze e incontri culturali che si terranno in Duomo, a partire da domenica 9 marzo, quando il programma sarà aperto alle 10.30 dalla Santa Messa pontificale presieduta dall’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba.

Chiunque, dunque, avrà l’opportunità di sostare in preghiera davanti al Cristo Nero, croce dal valore artistico e storico straordinari, «preziosa opera d’arte che inizialmente era custodita nella chiesa di San Fantin a Venezia – illustra il parroco di Codroipo e parroco coordinatore della Collaborazione pastorale, mons. Ivan Bettuzzi –, dove da subito le vennero attribuiti meriti per ottenere delle grazie». Una storia che si intreccia poi «con un passaggio che ne ha segnato indiscutibilmente il destino, quando è diventata la croce della confraternita della Consolazione, o di San Fantin, o volgarmente degli Impiccati, che accompagnava i condannati a morte di Venezia».

Opera che nasce policroma, ma che a seguito di un incendio viene brunita «proprio per il triste compito che aveva di accompagnare coloro che stavano giungendo alla fine della loro vita nell’esecuzione capitale».

Il suo arrivo a Codroipo lo si deve poi a un rocambolesco iter legale che la vede coinvolta nelle razzie napoleoniche, destinata a prendere la strada di Milano o di Parigi. «La Provvidenza volle che il parroco di Codroipo, Zaccaria Tiritelli, e il cappellano della Confraternita della Consolazione, Leandro, fossero fratelli, così come un avvocato e pure giudice a Venezia, Francesco, originari di Flaibano. Con sensibilità, arguzia e i mezzi legali a disposizione, riuscirono a salvare la croce dalla deportazione».

Via mare, l’opera giunse a Portogruaro e da lì, su un carro, a Codroipo. «Allora il paese contava poco più di 2000 abitanti, ma la cronaca dice che 10 mila persone accompagnarono il corteo dal luogo dove era mantenuta segretamente in custodia fino al Duomo, dove successivamente le fu dedicato un altare».

Giubileo della Misericordia (2016) con solenne esposizione del Cristo Nero

Così, venne a compiersi il desiderio di don Leandro, e il Cristo Nero venne salvato per il suo profondo valore devozionale. «Un simbolo davanti al quale avevano pregato decine di migliaia di fedeli e che aveva visto la morte di centinaia di persone – evidenzia –. Una croce che in qualche modo assume su di sé tante narrazioni e tanti vissuti, tra l’altro riconoscibili per il tronco che si è riempito di moltissime placche votive. È una biografica – aggiunge – che parla della sofferenza di Cristo, ma che prende su di sé anche la sofferenza di numerose persone che hanno trovato consolazione in questo simbolo spirituale».

Un’affollata processione con la statua del Cristo Nero a Codroipo

Un valore tuttora presente, “vissuto” da chi si sofferma in preghiera di fronte al volto di Cristo in croce. «Il crocifisso non è appeso ad un legno piallato, ma ad un albero che sta germogliando, l’albero della vita piantato al centro del giardino dell’Eden che Gesù, secondo una tradizione teologica, sarebbe venuto a ripiantare attraverso il suo sacrificio. Il luogo della sofferenza, quindi, può diventare anche quello dove la vita riprende a germogliare per una potenza che scende dall’alto. Inoltre, i piccoli tasselli ex voto “raccontano” il rapporto tra la sofferenza umana e il mistero della sofferenza di Cristo. Un terzo elemento, spiritualmente molto forte, è un nido di pellicani che sovrasta l’albero della croce richiamando la leggenda secondo la quale l’animale, nel vedere morire i suoi piccoli, si apriva il petto e li aspergeva con il sangue per farli risorgere. E la croce, oltre la morte, diventa anche parola che il Signore pronuncia aspergendo l’umanità con la sua stessa vita».

Monika Pascolo e Valentina Viviani

Il programma: dal 9 al 16 marzo il Duomo codroipese è “chiesa giubilare”

In concomitanza con l’esposizione solenne del Cristo Nero in Duomo a Codroipo, in occasione del Giubileo ordinario, la Parrocchia propone una settimana di appuntamenti e celebrazioni. Domenica 9 marzo, alle 10.30, l’ostensione solenne e la S. Messa pontificale con l’arcivescovo mons. Lamba; alle 15.30 il Canto del Vespro e l’Unzione degli infermi. Alle 20.30, la rappresentazione teatrale “Nella Croce di Cristo il dolore del mondo”, con Zero Traccia di Codroipo.

Tra gli eventi, ogni sera, fino a giovedì 13, sarà proposto un incontro (alle 20.30); il 10, appuntamento con il teologo e filosofo don Luigi Maria Epicoco su “La croce di Cristo, deposito di vita ed epifania d’amore”.

L’11 don Marco Pozza, cappellano del carcere di massima sicurezza di Padova, parlerà della “Croce per i condannati: la Misericordia che supera ogni giustizia”; il 12, il teologo Paolo Curtaz si soffermerà sul tema “Sotto la croce nasce la Chiesa”; il 13 lo psicologo e psicoterapeuta Ignazio Punzi proporrà “Dal fianco aperto, la sorgente dell’amore”.

Il 14 (20.30) la Veglia diocesana dei giovani con l’Arcivescovo; il 15 il concerto dell’Orchestra Esagramma di Milano, modello di inclusione.

Domenica 16, la S. Messa pontificale con l’arcivescovo mons. John Joseph Kennedy, segretario nel Dicastero per la Dottrina della Fede; a seguire, la processione con il Cristo Nero; alle 15.30, la conclusione delle celebrazoni giubilari con il canto del Vespro e la benedizione con la reliquia della Santa Croce.

M.P.

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