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Disabilità e sport. L’Asu propone un ciclo di conferenze

Proseguono gli eventi formativi della 2ª edizione del progetto “A proprio Agio”, organizzati dall’Associazione Sportiva Udinese- ASU, in collaborazione con Csen Fvg, Special Olympics Fvg, grazie al sostegno di Fondazione Friuli. Il ciclo di incontri (12 marzo, 16 aprile, 7 maggio, 4 giugno) è rivolto a istruttori sportivi, educatori professionali, insegnanti di sostegno e a tutti coloro che, a vario titolo, accompagnano persone con disabilità in palestra.

Le quattro conferenze in programma (che arrivano dopo la prima svoltasi il 26 novembre 2023, a margine della Festa dello Sport Inclusivo) si terranno al PalaPrexta (via Lodi 1, Udine), sede dell’ASU, oppure online, sulla piattaforma Zoom, richiedendo gli accessi all’atto dell’iscrizione. La partecipazione sarà gratuita, ma l’iscrizione è obbligatoria, attraverso EventBrite. L’evento in presenza avrà un numero massimo di 50 partecipanti. A conclusione di ogni appuntamento formativo è previsto il rilascio di un attestato di partecipazione.

«Creare strategie di primo approccio»

«L’obiettivo di questi eventi formativi è quello di costituire un bagaglio di strumenti di “pronto intervento” da utilizzare nell’accoglienza di bambini con difficoltà conclamate (diagnosticati) oppure borderline (non certificati) in ambito sportivo – ha chiarito Chiara Candelotto, coordinatrice del progetto per conto di ASU –. Questi bambini hanno delle necessità peculiari e pertanto è importante avere delle strategie nel primo approccio e, in seguito, poter sviluppare un piano di crescita adatto alla loro specificità e adattato a un contesto composito come quello della palestra».

«Siamo felici di poter proseguire con il progetto “A Proprio Agio” e di questo non possiamo che ringraziare Fondazione Friuli, oltre ai partner – ha dichiarato il direttore dell’ASU, Nicola Di Benedetto -. Si tratta infatti una progettualità dall’alto valore sociale che contribuisce ad aumentare la sensibilità della società civile sull’importanza di creare benessere tutti. Solo con una maggiore sensibilità e comprensione dell’unicità dell’individuo riusciremo a includere e rendere la società migliore».

Il programma

Il primo appuntamento in programma è quello del 12 marzo (dalle 20 alle 22) con la psicologa-psicoterapeuta Raffaella De Carlo, che già aveva condotto l’evento di novembre. De Carlo parlerà del modo migliore per “Relazionarsi con genitori e bimbi con disturbi comportamentali e ritardi di sviluppo: come, strategie e accortezze”. L’appuntamento chiude quanto già cominciato a novembre focalizzandosi sulle modalità di interazione e comunicazione con i bambini borderline e oppositivo-contrastivi, e le loro famiglie.

Il 16 Aprile (dalle 20 alle 22) interverrà la neuropsicomotricista Velda De Narda che, grazie alla lunga esperienza maturata all’ospedale Gervasutta, spiegherà “Quali i campanelli di allarme da rilevare nei bambini nelle prime fasi della crescita?”. La professionista chiarirà come osservare, comunicare e interagire con bambini autistici, oppositivi-contrastivi e borderline dal punto di vista neuropsicomotorio.

A seguire, il 7 maggio (dalle 20 alle 22), sempre Velda De Narda, spiegherà come “Costruire un protocollo di accoglienza e di sviluppo intorno al bambino: costruire relazioni e comunicare”. L’obiettivo della conferenza è quello di costruire, insieme ai presenti, lo scheletro di un protocollo di accoglienza con indicatori valutativi e conseguente tabella di osservazione per conoscere il bambino e poter creare un percorso di sviluppo intorno a lui.

L’ultimo appuntamento della serie, in programma il 4 giugno (dalle 20 alle 22) vedrà l’intervento congiunto di Raffaella De Carlo e Velda De Narda che, mettendo a disposizione le loro complementari professionalità, aiuteranno i partecipanti a passare “Dalla teoria alla pratica: condivisione di casistiche e creazione strategie di lavoro”. Ripercorrendo le tappe del percorso fatto, i partecipanti potranno portare casi specifici grazie ai quali si entrerà nella sfera “del fare”. È previsto anche un “question time”.

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