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Feletto Umberto. C’è il terreno per il Villaggio di ProgettoautismoFvg

Un progetto unico nel suo genere – in risposta al “dopo di noi” – sta prendendo forma grazie alla Fondazione Progettoautismo Fvg. Si tratta del Villaggio di co-housing che sorgerà accanto alla sede della Onlus, a Feletto Umberto (in via Perugia), per accogliere persone con autismo e loro famiglie. Il primo tassello dell’iniziativa – l’avvenuto acquisto del terreno dove sorgerà la struttura unica in Italia –, come illustra la presidente della Fondazione, Elena Bulfone, sarà festeggiato giovedì 9 maggio, a partire dalle 16, alla presenza di tanti amici della Fondazione e pure del presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, con l’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi.


Un progetto che prende forma…
«Abbiamo lanciato una raccolta fondi a settembre e siamo riusciti a raccogliere oltre 300 mila euro per acquistare il primo dei due terreni sul quale verrà realizzato il Villaggio. Siamo felici di poterlo comunicare a tutti con una grane festa e il taglio del nastro, preludio a un percorso importante».
Come sarà strutturato il Villaggio?
«Sarà organizzato in maniera innovativa. Il coabitare riguarderà una comunità di vicinato elettivo che comprenderà oltre alle persone con autismo, anche le loro famiglie e i badanti specializzati. Ci saranno abitazioni private e uno spazio di condivisione anche di attrezzature e risorse che agevolano la socializzazione e pure la mutua assistenza. Un ecosistema solidale che tenga conto della cronicità che riguarda la disabilità dell’autismo, che è poco considerato in questo momento, ma ha bisogno invece di importanti interventi, perché parliamo di una persona su 68 nati sul territorio nazionale».
La Fondazione è da sempre in prima linea con progetti di integrazione delle persone con autismo nella società. Anche questo ha la medesima “anima” e sarà aperto al territorio…
«Saranno a disposizione spazi come un’area verde e una pista ciclabile, ma anche un servizio di ristorazione che in alcuni periodi potrà essere aperto all’attività pubblica, con la particolarità che sarà dedicato non solo alla selezione alimentare, una delle difficoltà dell’autismo, ma anche alle varie intolleranze ed allergie che colpiscono sempre più persone. Una risposta importate anche per la società civile».
Il Villagio avrà un’intitolazione speciale al compianto Enzo Cainero. Perché questa scelta?
«Enzo è stato un amico della Fondazione, il realizzatore di sogni impossibili; in accordo con la famiglia abbiamo preso questa decisione proprio perché ritenevamo fosse di buon auspicio ricordarlo e ricordare lo spirito con cui agiva».
Quanto è importante pianificare e assicurare il futuro per le persone con autismo?
«Molto, perché l’autismo è una disabilità estremamente complessa con la richiesta di un’altissima assistenza sulle 24 ore, come lo sono tante altre fragilità. Questi bisogni di salute devono assolutamente essere attenzionati in una società civile. Il mandato è che tutti possano essere accolti in un contesto che non debba gravare solo sulle famiglie; si tratta di una battaglia culturale che oltre al modello ospedale-centrico dovrebbe ampliare l’area di assistenza socio sanitaria in un percorso che sia pubblico, ma pure del privato sociale no profit come il nostro che può dare delle risposte più veloci, più sinergiche e più attive per colmare le lacune che in questo ambito sono ampie soprattutto per l’età adulta delle persone con autismo e l’invecchiamento delle famiglie».
Chi volesse contribuire al progetto, come può fare?
«Abbiamo attivato una raccolta fondi, dal sito www.progettoautismofvg.it, che prosegue giorno dopo giorno e per questo devo ringraziare i tantissimi donatori che sono sia imprese e istitui bancari del territorio, ma anche privati che ci permettono davvero di raggiungere risultati importanti».

Monika Pascolo

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