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CulturaFriuli Orientale

Topolò-Isola. Gli anziani delle case di riposo traducono le poesie nella loro lingua madre, per libri, video e foto realizzati dagli studenti

È denso il programma che, da qui a un anno, accenderà i riflettori su Nova Gorica e Gorizia, insieme città europea della cultura transfrontaliera, un calendario fatto non solo di grandi eventi, ma anche di occasioni più raccolte di grande interesse e qualità. Tra queste c’è un progetto che porta la grande festa di «Go!2025» in luoghi dove di solito tali kermesse non fanno tappa: le case di riposo per anziani e le scuole secondarie. A unire questi due mondi, oggi così distanti, ci ha pensato «La poesia dei dialetti e il linguaggio delle immagini» progettualità ideata e condotta da due associazioni: «Stazioni_Postaje», con base a Topolò, e «Otok», istituto per lo sviluppo culturale e sociale, con sede a Isola d’Istria.

«Il nucleo attorno al quale ruota il progetto è la poesia – spiega la poeta Antonella Bukovaz, colonna portante dell’iniziativa –: quella di autori del Novecento e contemporanei, del Friuli-Venezia Giulia e della Slovenia, due territori che proprio nella poesia trovano una forte fonte identitaria e un prestigio letterario indiscutibile». In concreto, alcuni testi poetici vengono tradotti dagli ospiti di case di riposo, slovene e friul-giuliane, nei vari dialetti o lingue da loro parlati; dialetti o lingue che comprendono spesso termini ormai in disuso tra le generazioni più giovani.
«Tutti i testi – osserva Bukovaz – hanno quale argomento il paesaggio e fungono da sceneggiatura per brevi video realizzati dagli studenti di quattro scuole secondarie, di qui e di là del confine, come esito di laboratori illustranti le tecniche per la loro realizzazione».

Stazione di Topolò, foto di Maria Silvano

A coordinare la parte delle traduzioni, è l’associazione «Stazioni_Postaje», nella persona, appunto di Antonella Bukovaz, originaria di Topolò. Il lavoro con le scuole, invece, è coordinato da Lorena Pavlic, presidente dell’istituto «Otok», con l’apporto di registi friulani e sloveni.
Il lavoro prenderà forma concreta facendo confluire in un volume i testi tradotti, i video, le voci di chi ha tradotto le poesie e le fotografie di quanto avvenuto. Il volume sarà presentato nelle case per anziani in giornate curate dai giovani autori dei video. «Per noi – sottolinea Bukovaz – la saldatura tra queste due generazioni è motivo portante del progetto». La realizzazione è già stata avviata nel mese di gennaio coinvolgendo, quale inizio, le strutture per anziani di San Pietro al Natisone e di Gradišče e il Ginnasio di Tolmino.
Il progetto è uno dei dodici vincitori, tra gli oltre 130, del bando europeo per piccoli progetti «GO!2025», finanziato dal programma Interreg Italia-Slovenija, gestito da Gect GO / Ezts GO.
Anna Piuzzi

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