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Chiesa

“La Chiesa non ha bisogno di burocrati, ma di missionari”

«E’ proprio il fuoco dello Spirito Santo che ci porta a farci prossimi degli altri, delle persone che soffrono, dei bisognosi, di tante miserie umane, di tanti problemi: dei rifugiati, dei profughi, di quelli che soffrono. E’ quel fuoco che viene dal cuore». Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus, aggiungendo a braccio alcune frasi al suo discorso

«E’ proprio il fuoco dello Spirito Santo che ci porta a farci prossimi degli altri, delle persone che soffrono, dei bisognosi, di tante miserie umane, di tanti problemi: dei rifugiati, dei profughi, di quelli che soffrono. E’ quel fuoco che viene dal cuore». Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus, aggiungendo a braccio alcune frasi al suo discorso. «La Chiesa non ha bisogno di burocrati e di diligenti funzionari – ha detto -, ma di missionari appassionati, animati dal coraggio, dall’ardore e dalla prossimità, e capaci di commuoversi e sostare dinanzi ai disagi e alle povertà materiali e spirituali. Nell’adempimento della sua missione nel mondo – ha detto Francesco ai fedeli in Piazza San Pietro – la Chiesa, cioè tutti noi, ha bisogno dell’aiuto dello Spirito Santo per non lasciarsi frenare dalla paura e dal calcolo, per non abituarsi a camminare entro i confini sicuri. Questi due atteggiamenti – ha proseguito – portano la Chiesa a essere una Chiesa funzionale che non rischia mai. Invece il coraggio apostolico che lo Spirito Santo accende in noi come un fuoco ci aiuta a superare i muri e le barriere, ci rende creativi e ci sprona a metterci in movimento per camminare anche su strade inesplorate o scomode, offrendo speranza a quanti incontriamo».

Secondo il Pontefice, «con questo fuoco della Spirito Santo siamo chiamati a diventare sempre più comunità di persone guidate e trasformate dallo Spirito Santo, piene di comprensione, dal cuore dilatato e dal volto gioioso. Più che mai oggi – ha aggiunto – c’è bisogno di sacerdoti, di consacrati e di fedeli laici, con lo sguardo attento dell’apostolo, per commuoversi e sostare dinanzi ai disagi e alle povertà materiali e spirituali, caratterizzando così il cammino dell’evangelizzazione e della missione con il ritmo sanante della prossimità. E’ il fuoco dello Spirito Santo che ci spinge a essere prossimi a chi soffre. In questo momento – ha concluso – penso con ammirazione soprattutto ai numerosi sacerdoti e religiosi che, in tutto il mondo, si dedicano all’annuncio del Vangelo con grande amore e fedeltà, non di rado anche a costo della vita».

Il Papa all’Angelus: “Dio ci chiede di farci prossimi dei profughi, dei bisognosi”

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