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Salute

La demenza si combatte a tavola, lo spiega la biologa nutrizionista Chiara Baradello

Troppo cibo e troppo alcol o comunque piatti pesanti, ed ecco che le abbuffate delle feste rischiano di trasformarsi in un fardello difficile da smaltire o peggio di rovinare la festa a suon di indigestioni, soprattutto per i meno giovani che a come si alimentano dovrebbero dedicare un’attenzione supplementare (e non solo nei giorni delle feste). Parola di Chiara Baradello, biologa nutrizionista esperta di prevenzione, stili di vita e, in particolare, di corretta alimentazione per evitare il “naufragio della mente”.

Chiara Baradello, biologa nutrizionista esperta di corretta alimentazione per evitare il “naufragio della mente”

La dott.ssa Baradello, ai microfoni di Radio Spazio ha fornito consigli utili su come mangiare dopo gli “anta” per mantenersi in salute, invecchiare bene ed evitare il decadimento cognitivo. Nel primo numero dell’anno di Vita Cattolica, in uscita mercoledì 3 gennaio, riportiamo un estratto dell’intervista, nella quale l’esperta spiega che l’obesità e il sovrappeso «sono tra i fattori di rischio più importanti per sviluppare il decadimento cognitivo. Il sovrappeso crea infatti una serie di molecole infiammatorie i cui effetti si ripercuotono anche sulla salute dei nostri neuroni. Per questo la prevenzione è fondamentale e ci offre strumenti favolosi per scongiurare queste diagnosi. A partire dallo stile di vita e dalle nostre scelte alimentari».

«Sicuramente la verdura e la frutta non dovrebbero mai mancare nella dieta dopo gli “anta” – spiega Baradello –. Lo sappiamo dalle inchieste fatte sui centenari… sono quasi tutti cresciuti mangiando un piatto di minestrone di verdure ogni giorno!».

La nutrizionista precisa inoltre che «è importante prediligere cibi semplici e non industriali, cibi che possiamo riconoscere e nei quali possiamo controllare la materia prima. Senz’altro abbiamo bisogno di pesce, a partire dal nostro pesce azzurro di piccola taglia, come le sardine. Ricordiamoci a tal proposito che anche il pesce va scelto “di stagione”. Il pesce ci offre, oltre a buone proteine, gli omega-3, acidi grassi insaturi fondamentali per la salute dei nostri neuroni. Ancora, abbiamo bisogno di tornare ai cereali di un tempo, anche usati in chicco, e integrali, perché al loro interno troviamo tutti i nutrienti che la raffinatura invece toglie».

«L’alimentazione che era tradizionale nei nostri territori in passato – aggiunge Baradello – è stata purtroppo trascurata in favore di cibi raffinati e processati, ricchi però di sostanze che innescano l’infiammazione e danneggiano cellule e dna e nei quali la quantità di grassi, sale e zuccheri è molto elevata. Torniamo invece al cibo semplice, riconoscibile, alle cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, che ci danno minerali, vitamine e tutte le sostanze che, semplificando, hanno una funzione “antiossidante”, ovvero combattono i processi dell’invecchiamento».
V.P e V.Z.

 

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