La Provincia di Udine ricorre al Tar per il Friuli Venezia Giulia contro la nomina del commissario ad acta inviato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per approvare il piano di subentro relativo all’edilizia scolastica.
La Provincia di Udine ricorre al Tar per il Friuli Venezia Giulia contro la nomina del commissario ad acta inviato dalla Regione Friuli Venezia Giulia per approvare il piano di subentro relativo all’edilizia scolastica. Lo ha deciso oggi – informa una nota – la Giunta Provinciale. “Ritengo questo commissariamento illegittimo – ha detto il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini – La Giunta regionale continua nella sua prova di forza quando, solo qualche mese fa, proprio il Tar Fvg, ha dichiarato illegittimi i commissari inviati nei Comuni per l’approvazione degli statuti delle Unioni. Malgrado questo pronunciamento, l’esecutivo Serracchiani procede con lo stesso copione. Lo fa senza nemmeno darci riscontro in merito alle motivazioni della bocciatura del piano di subentro e all’ordine del giorno votato dal Consiglio provinciale il 7 novembre scorso in cui si chiedeva, a fronte delle difficoltà manifestate dal territorio, di consentire all’Ente di occuparsi degli edifici scolastici fino al 31 agosto 2017. Per soli 8 mesi in più. C’è un’evidente mancanza di dialogo da parte della Regione nei nostri confronti tanto da non fornire risposta alcuna alle nostre comunicazioni”, ha concluso Fontanini.
La richiesta di posticipare alla fine dell’anno scolastico il passaggio dell’edilizia scolastica dalla Provincia alle Uti (Unioni territoriali intercomunali, nella gestione) e ai Comuni nella proprietà è stata motivata con l’esigenza “manifestata – si ricorda nella nota – da diversi sindaci sedi di scuole superiori (Lignano Sabbiadoro, San Pietro al Natisone, Latisana, San Giorgio di Nogaro, Cividale del Friuli, Codroipo, San Giovanni al Natisone, Gemona del Friuli e Tarvisio) nel corso degli incontri convocati in Provincia in vista del subentro, di avere più tempo a disposizione per mettere a punto i vari passaggi ed evitare che si verifichino disservizi agli utenti della scuola nel pieno svolgimento delle lezioni. Motivazioni e richieste che i sindaci hanno inviato alla Regione “ma anche in questo caso – ha aggiunto Fontanini – nessuna risposta. Si trattava di una richiesta di buon senso che la Provincia di Udine ha accolto, considerata la competenza ben svolta dall’Ente in questo settore, l’esperienza della squadra dei tecnici che lavorano in equipe su tutto il territorio”. Ora sarà il commissario nominato dalla Regione ad approvare il piano di subentro e inviarlo all’assessore regionale per la ratifica. E poi, dal 1 gennaio 2017, sarà l’Uti del Friuli Centrale (quindi Udine) a prendere tutto in mano per poi redistribuire al territorio. Un passaggio che – si afferma nella nota – i Sindaci firmatari della lettera alla Regione non ritengono opportuno “in ragione del rischio di una maggior attenzione nei confronti del proprio patrimonio scolastico a scapito delle rimanenti realtà”.