«Nonostante gli ultimi dati evidenzino alcuni recuperi di efficienza rispetto ai tempi della sanità, il problema delle liste d’attesa resta ancora irrisolto». Lo fa sapere la Cisl Fvg che attiva, a livello sperimentale intanto a Udine, un servizio per far rispettare dalle Aziende sanitarie la congruenza tra tempi d’attesa e le indicazioni delle impegnative. Il servizio, gestito da Adiconsum, a poche settimane all’avvio, sta già prendendo piede, con sempre più utenti che si stanno rivolgendo all’associazione cislina dei consumatori.
In concreto, Adiconsum, per conto della persona tutelata, sta sollecitando ufficialmente, tramite la compilazione di un apposito modulo, l’Azienda sanitaria del Friuli centrale all’osservanza dalle prescrizioni, «ottenendo o l’appuntamento entro il termine indicato dal medico di base, o il riconoscimento delle spese o oneri sostenuti per la prestazione sanitaria in altra struttura». Per la Cisl Fvg, Renata Della Ricca precisa che l’iniziativa «mira a far rispettare il diritto fondamentale dei cittadini alla salute e l’osservanza di un obbligo saltato, con la conseguenza di liste d’attesa inaccettabili e personale oberato e stanco».
La Cisl si dichiara a favore di «misure messe in campo dalla Regione, come l’estensione delle fasce orarie e delle giornate, a partire dal sabato, per alcune prestazioni ed esami diagnostici», anche se «ancora troppo circoscritte e non risolutive». «Quello che chiediamo – incalza Della Ricca – è che l’estensione delle fasce orarie e del sabato, oggi messe al via solo per l’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, sia ampliata ad altre Aziende, con relativa copertura salariale del personale. Attività aggiuntive svolte su base volontaria», precisa. Occorre, inoltre, «tenere maggiormente in considerazione anche i bisogni della popolazione più fragile, a partire dagli anziani, che nei prossimi cinque anni aumenteranno di 33mila unità e che già oggi stanno rinunciando alle cure».