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Salute

L’Università di Udine studierà l’invecchiamento attivo

Nasce per iniziativa del Dipartimento di Area medica un centro di ricerca dedicato all’Active Ageing.

Con l’obiettivo di favorire un invecchiamento sano, di qualità e garantito da servizi territoriali efficienti, nasce a Udine un centro di ricerca dedicato all’Active Ageing (invecchiamento attivo), per iniziativa del Dipartimento di Area Medica dell’Ateneo friulano. Lo annuncia in una nota l’Università di Udine. Dopo l’avvio due anni fa del Gruppo interdipartimentale Active Ageing, si aggiunge oggi “un progetto di ricerca integrato per implementare la conoscenza sulle dinamiche dell’invecchiamento, analizzandone i processi biologici, medico-sanitari, comportamentali e sociali e per orientare anche i più giovani all’adozione preventiva di stili di vita sani”. A supportare l’iniziativa saranno anche i laboratori biomolecolari, le piattaforme di servizi (tra cui la neo-nata di Genomica) e i Gruppi di ricerca già attivi presso l’Ateneo e l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale. “Il progetto – ha affermato Gianluca Tell, Delegato alla Ricerca del DAME e  Coordinatore del Gruppo Active Ageing – che annovera circa cento docenti afferenti a settori disciplinari diversi, a rappresentanza degli otto Dipartimenti dell’Università, ci consentirà di sviluppare un forte programma di ricerca centrato sulle diverse scienze che analizzano le dinamiche dell’invecchiamento”. Alessandro Cavarape, Direttore della Scuola di Specializzazione in Geriatria e membro del Comitato scientifico del Gruppo Active Ageing, ha sottolineato che il tema “è sempre più presente non soltanto nell’ambiente scientifico ma anche nelle politiche regionali, nazionali ed europee”. Secondo Maria Cristina Novelli, presidente della Somsi di Cividale, “è fondamentale adesso più che mai, monitorare questa frangia di popolazione, tenendone ben presente l’eterogeneità, caratteristica risultata maggiormente evidente con il Covid-19 e che richiede un ulteriore sforzo di analisi sulla condizione e sulle capacità di resilienza degli anziani”.

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