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Pedemontana

Montemaggiore. L’antico ponte è di nuovo percorribile

È stato completamente ripristinato l’antico ponte romano nei boschi di Montemaggiore/Brezje, frazione di Taipana. Il manufatto era ormai da anni in attesa di un intervento di recupero, tanto che nell’ultimo periodo si era provveduto a coprirlo con dei teloni per evitare che le piogge potessero causare il deterioramento dei conci e comprometterne ulteriormente la tenuta statica. Innumerevoli negli anni gli appelli della cittadinanza per il suo recupero, il primo risaliva al 2016. Ora però, finalmente, il ponte è di nuovo percorribile in totale sicurezza, tanto da chi è abituale frequentatore dei boschi della zona, quanto da coloro che percorrono il Cammino celeste che – da Barbana al Santuario del Monte Lussari – passa anche in questa parte della Slavia friulana, ma che nell’ultimo periodo era stato deviato lungo la pista forestale.

A rendere possibile l’intervento è stato un contributo di 100 mila euro ottenuto dall’amministrazione comunale attraverso il Gal Torre Natisone. A esprimere grande soddisfazione per l’obiettivo raggiunto è il sindaco di Taipana, Alan Cecutti, viene infatti così restituita alla comunità una struttura antica che caratterizza il territorio in un contesto di particolare pregio naturalistico. Realizzato in pietra e largo circa un metro e mezzo, il ponte avrebbe quattro secoli di storia. Situato a valle rispetto al paese di Montemaggiore, verso le sorgenti del Rio Bianco, è tassello della mulattiera che collega il paese alla località di Sdregnobardo/Srenjo Bardo, dove un tempo i montemaggiorini portavano il bestiame in estate e lavoravano nelle malghe. Attività questa che dopo la seconda guerra mondiale, e in seguito all’altissimo tasso di emigrazione che ha colpito le vallate del Torre e del Natisone, è andata persa. Le malghe poi, con il sisma del 1976, sono in gran parte crollate. Nelle vicinanze ci sono inoltre due cascate: una, in alto, di circa tre metri e un’altra, immediatamente successiva, di una decina di metri. Nell’area c’è inoltre una fitta trama di sentieri, spesso curati da volontari e volontarie della zona.

Anna Piuzzi

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