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Cronaca

Muro anti-migranti in Friuli? Per Fedriga “è un’ipotesi al vaglio”

“Sull’argomento ci confronteremo con Salvini la prossima settimana”, ha affermato il presidente della Regione. Sospendere Schengen? “Non è un mio auspicio” ma può essere evitato solo “se c’è l’impegno di tutti i paesi della rotta balcanica, soprattutto quelli dell’Ue, a fare il loro dovere”

“Alzare barriere ai confini per fermare gli arrivi è un’ipotesi al vaglio, testimonia l’attenzione del Viminale per gli ingressi irregolari dal confine orientale, ovvero dal Fvg. Su questo ci confronteremo con il ministro Salvini la prossima settimana, per mettere in campo tutti gli interventi necessari per fronteggiare l’immigrazione clandestina”. Lo ha detto il Governatore Massimiliano Fedriga, a margine di un “Porti, logistica, grandi opere”.

Nei giorni scorsi lo stesso Fedriga aveva ipotizzato una sospensione di Schengen. Si tratta di una richiesta realizzabile? “E’ realizzabile – ci ha risposto Fedriga -. Non è chiaramente  un mio auspicio. E’ chiaro però che non si sospende Schengen se c’è l’impegno di tutti i paesi coinvolti nella rotta balcanica, soprattutto quelli dell’Unione Europea, a fare il loro dovere. Ricordo che ci sono paesi come la Croazia che sono stati accusati dall’Ue quando hanno messo in atto misure di blocco dei flussi migratori irregolari. “Non è accettabile che l’Italia non essendo paese di confine dell’Unione Europea subisca l’immigrazione clandestina che arriva via terra. Su questo siamo molto decisi ad andare avanti”.

In riferimento alla Slovenia, Fedriga ha affermato che la vicina repubblica  “continua a dimostrare grande collaborazione e disponibilità nei nostri confronti” e ha annunciato che “dal primo luglio dovrebbero iniziare i controlli bilaterali. E’ chiaro però che non si può pensare che la Slovenia risolva i problemi dell’immigrazione. Spero che i controlli bilaterali possano funzionare, ritengo che possano essere una soluzione positiva, però in una situazione come questa è necessario mettere in atto più misure contemporaneamente. Quindi verranno potenziate le forze dell’ordine presenti sul confine per andare a contrastare l’immigrazione irregolare. La prossima settimana mi vedrò con il ministro Salvini con il quale adotteremo con la struttura del Viminale le migliori iniziative da intraprendere”.

Sulla proposta di Renzo Tondo di schierare i militari italiani impegnati anche in missioni internazionali, sul confine con Bosnia e Bulgaria Fedriga ha risposto che “questo non dipende da noi. Noi avevamo proposto pattuglie sul confine croato. Serve un aiuto ai paesi di confine e non invece una condanna. Pensiamo a quanto l’Ungheria è stata accusata dall’Ue per aver fatto quello che prevede proprio Schengen. Il trattato non prevede solo la libera circolazione all’interno dei paesi europei, ma stabilisce che obiettivo dei paesi di confine è tutelare  confini”.

Ma alzare muri non rischia di trasformarsi in uno svantaggio anche economico per le imprese friulane? “L’avere controlli sul confine europeo – ci ha risposto Fedriga – non crea nessuno svantaggio. E’ ovvio che quando si sospende Schengen delle ripercussioni possono esserci. Per questo la sospensione non è il nostro obiettivo. Però è ovvio che se le regole vengono rispettate i muri non si alzano. Se le regole non vengono rispettate purtroppo, e dico purtroppo, i muri si alzano. Però non esiste alternativa. Non si può pensare di poter consentire che chiunque possa oltrepassare i confini europei, arrivare dove vuole. Ci sono delle norme che devono essere rispettate”.

Assai critico sulla proposta il segretario regionale del Pd, Cristiano Shaurli: “Siamo di fronte a una pericolosa presa in giro. I flussi migratori non si affrontano rimettendo garitte e filo spinato al confine: serve autorevolezza internazionale per parlare con l’Europa e con i governi dei Balcani, perché la rotta balcanica non si controlla con sparate mediatiche. La nostra Regione ha già patito il soffocamento del confine e ha gioito quando quelle barriere sono cadute. Non saranno certo Salvini e Fedriga a rimetterle per giustificare il loro completo fallimento”.

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